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L’aperitivo in tre culture diverse

Gli italiani da che mondo è mondo sono sempre stati esportatori di moda e di cucina, e spesso questi due binari di bella vita si intrecciano e si incontrano, ad esempio nel momento dell’aperitivo.
C’è una grande differenza su come viene visto l’happy hour tra i vari paesi europei e il metodo italiano è senza dubbio il metodo più di classe.
Nei paesi della parte più a nord d’europa e della parte continentale prevale il modo inglese di vedere l’aperitivo, I bar che ci sono in Inghilterra, ovvero i pub, infatti per accaparrarsi il numero più grande di clienti che escono dagli uffici hanno inventato uno strattagemma ingegnoso e che ben si sposa alle leggi dell’economia, ovvero i prezzi degli alcoolici di cui i popoli nordici sono ghiotti sono ribassati per l’orario di punta (ovvero dalle 6 alle 8). Il loro concetto di happy hour è in pratica uno sconto sugli alcolici che “obbliga” i clienti a rimanere per la serata e a mangiare i cibi provenienti dalle loro infernali cucine.
L’aperitivo italiano come ben sappiamo è ben differente e, a parte divagazioni di classe come la degustazione vini sempre più comune grazie alla qualità di quasi ogni azienda vitivinicola italiana , consiste nell’avere un buffet con cibi di facile fattura, tipo pasta fredda, riso, patate, pizzette, in aggiunta al drink.
Una tradizione che sta spopolando ma è parecchio giovane, nata solo negli anni sessanta grazie ai baristi del centro di Milano, da sempre inventori di mode e tendenze.
In Spagna invece la tradizione è molto antica e funziona in maniera diversa, ovvero si parla di tapas.
Funziona così: si prende da bere, e accanto al bicchiere di birra (cerveza) o vino ( di scarsa qualità abitualmente) si può ordinare a un prezzo decisamente basso, più o meno un euro, una tapas ovvero un piattino contenente cibo differente, dalle famossisime patatas bravas, alle costolette di maiale. In pratica si può cenare tranquillamente e bere un sacco di vino allo stesso tempo.

Delle tre vie per vedere l’aperitivo quella che preferisco è senza dubbio quella italiana, anche perchè è quella con il rapporto qualità prezzo migliore. I prezzi in media vanno dai sette ai dieci euro e anche se cenare a gin tonic non è il massimo dal punto di vista della salute, è un momento di vera convivialità. Il modello inglese è troppo legato al consumo d’alchool e io che alla quantità preferisco la qualità mi trovo impreparato. Quella spagnola è carina ma spesso la scelta di tapas è limitata e bisogna includere il fatto che è possibile fumare nei locali e che spesso queste tapas si mangiano in piedi senza nemmeno la possibilità di sedersi comodamente.
L’Italia ancora una volta si dimostra esempio di classe e gusto e spero che anche in Europa andrà a preavalere il modello di aperitivo italiano, gustoso ed economico, nel quale si può mangiare parecchio cibo, ok non complicatissimo e non ricercatissimo, buono e fare due chiacchiere e conoscere gente.
Dopo tutto questo parlare di cibo è ora che vi lasci e vada a mangiare qualcosa, farò un aperitivo.

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