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UN ITALIANO SU DUE DICHIARA “TOGLIETEMI TUTTO MA NON LA PASTA”

Osservatorio Sanità di UniSalute: per gli italiani il cibo è sinonimo di gioia.
Il 15% non rinuncia ai condimenti ma un italiano su tre teme il colesterolo e i problemi di circolazione.
Metà degli italiani scettica su altri regimi alimentari come veganismo e vegetarianismo.

Bologna, 10 ottobre 2013

È vanto di noi italiani ed una delle cose che più ci invidiano gli stranieri: parliamo della nostra cucina. Merito dei nostri piatti se per un italiano su due (46%) il cibo è una vera e propria gioia, un’autentica soddisfazione, per spirito e palato. Lo evidenzia la più recente indagine1 realizzata dall’Osservatorio Sanità2 di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria.

Il 23% degli italiani associa invece il cibo allo “star bene”, mentre un italiano su cinque (22%) considera il cibo una semplice necessità. Da notare come il semplice aspetto nutritivo del cibo sia sentito maggiormente al Sud (37%) che al Nord (15%).

Più di un italiano su due (53%) quando è a tavola non rinuncerebbe mai alla pasta, piatto forte della nostra tradizione culinaria. In linea con quanto prevede la dieta mediterranea, un italiano su tre (33%) non può fare a meno delle verdure, così come il 30% non si priverebbe mai alla frutta.

Sembra emergere dunque uno stile di alimentazione equilibrato, anche se il 15% non riesce a fare a meno dei tipici condimenti – come il sale – che aumentano il sapore dei nostri piatti. Un aspetto da tenere sotto controllo se non si vuole favorire il comparire di malattie, quelle cardiovascolari in particolare.

Nel nostro paese si stima che siano 12 milioni i cittadini con livelli di colesterolo elevato (circa uno su cinque)3. E sicuramente una scorretta alimentazione può favorire questo tipo di problematiche.

Secondo l’Osservatorio UniSalute, quando si chiede agli italiani quale sia la più grande paura legata alla salute e al possibile comparire di malattie, uno su quattro (24%) teme i problemi di circolazione e l’infarto mentre l’11% teme il colesterolo elevato nel sangue. Ma la più grande paura degli italiani (47%) è legata ai tumori: anche sotto questo versante una alimentazione equilibrata può aiutare a prevenire la comparsa di alcune tipologie.

Ma cosa pensano gli italiani dei regimi alimentari diversi da quello tradizionale? Se un italiano su quattro (26%) crede siano salutari ed un 16% ha pensato di provarle, il 28% crede che regimi come veganismo, vegetarianismo e cibo macrobiotico siano solo delle mode a cui si aggiunge un 20% che crede portino più danni che benefici e non li adotterebbe mai.

Non è più un segreto che una dieta corretta ed equilibrata, unita ad abitudini salutari come fare attività fisica regolarmente e tenersi lontano dal fumo, aiuti a prevenire l’insorgere di gravi patologie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che circa l’80% delle patologie cardiovascolari e del diabete, e almeno il 40% dei tumori possono essere prevenuti cambiando gli stili di vita . “Prevenzione” è anche la parola chiave per garantire un buono stato di salute al nostro Sistema Sanitario: una maggiore educazione dei cittadini alla salvaguardia della propria salute permetterebbe al SSN di risparmiare costi dedicati a cure per malattie la cui comparsa potrebbe essere ridotta, se non addirittura scongiurata, con un corretto stile di vita, in particolare quando ci mettiamo a tavola, permettendo così di destinare le risorse non impiegate su questo fronte alla ricerca in campo medico e alla cura di altre patologie.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.

2 L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo del welfare sanitario in azienda.

3 Dato presentato in occasione della Prima Giornata Nazionale del Colesterolo (2012) promossa dalla Società italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi (SISA).

UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si occupa esclusivamente di assicurazione per la salute in modo unico ed innovativo attraverso il lavoro di 560 persone, tra cui 45 medici presenti in azienda e un network qualificato di strutture sanitarie convenzionate direttamente presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.
Ogni cliente UniSalute ha dietro di sé la forza di 4,3 milioni di assicurati e di una “centrale di acquisto” che garantisce un controllo qualificato e costante della qualità: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure. La rete di strutture sanitarie convenzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale e comprende ospedali, case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia.
Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute ha il primato nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria, delle Casse Professionali e delle Casse aziendali.
www.unisalute.it

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