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Non è sempre facile fare dentro se stessi un varco intatto che porti un un’oasi di pace e armonia, non intesa come assenza o povertà, ma, al contrario, come un luogo di pienezza ed equilibrio. Alla meditazione ci si può avvicinare attraverso vari modi; alcune tecniche sono legate alla spiritualità e a religioni millenarie, altre hanno fuso elementi tradizionali a fattori innovativi per mitigare lo stress quotidiano. La meditazione fa bene anche al corpo; non si tratta di un’astratta e dubbia forma di ascesi, ma di un percorso che si costruisce giorno per giorno, un veicolo che conduce al miglioramento e viaggia sui binari del silenzio fuso all’ascolto interiore.
Le tecniche di meditazione principali proposte da Osho sono chiamate Active Meditations e comprendono le meditazioni: dinamica, nadabrahma, kundalini e nataraj. La meditazione dinamica è la meditazione di Osho più nota e si compone di cinque stadi. I primi tre devono essere praticati con totalità, in modo che nel corpo non resti alcuna energia statica, così che la mente non avrà alcun alimento per creare pensieri, sogni e immaginazioni. Una volta esaurita l’energia, ci si ritrova dentro di sé. Il quarto stadio è un’osservazione silenziosa, in qui si è testimoni di sé. Nel quinto stadio si celebra e si danza. Questa meditazione andrebbe eseguita al mattino presto, necessariamente a stomaco vuoto. Riportiamo un breve esempio: Primo stadio (10 minuti di musica): respirare in modo caotico e rapido, con il naso, senza alcun ritmo. Questo per rompere gli schemi mentali e prepararsi a liberare le emozioni represse. Secondo stadio (10 minuti di musica): sfogarsi con risa, urla, pianti, e scuotimenti del corpo. Qualsiasi cosa affiori nella mente, esprimerla totalmente. Terzo stadio (10 minuti di musica): saltare con le mani alzate e urlare a gran voce il mantra: “Hu! Hu! Hu!”. Esaurire totalmente la forza fisica. Quarto stadio (15 minuti di silenzio): Congelarsi esattamente dove ci si trova, in qualsiasi posizione si è. In questo arresto, si diventa un osservatore del proprio corpo e della propria mente. Quinto stadio (15 minuti di musica): celebrare e gioire al suono della musica, esprimendo la propria gratitudine al Tutto. Portare con sé, per tutta la giornata, la vitalità ritrovata.
Un esempio di meditazione tantrica, invece, è quello proposto qui di seguito: • Iiswara Pranidhana: il praticante, attraverso diversi stadi, sviluppa la consapevolezza della propria natura spirituale profonda. In questo primo stadio, vengono lentamente rimossi i condizionamenti della mente e il karma delle vite passate; • Madhu vidya: il praticante introduce la meditazione nel quotidiano; • Tattva dharana: mediante l’uso di strumenti meditativi, come mantra e yantra, il praticante inizia la purificazione profonda degli elementi sottili, sciogliendo i nodi nei nadi e innalzando il livello della kundalini; • Pranayama: mediante una tecnica di respirazione tipica dello yoga, lo yogi controlla la propria energia vitale, mettendola al servizio dello sviluppo della coscienza; • Chakra Shodana: viene sviluppato un sistema di purificazione e potenziamento profondo delle potenzialità dei centri sottili del corpo; • Dhyana: questa fase della meditazione porta il praticante all’abbandono dei supporti meditativi utilizzati per fondersi con la sua metà. Si può anche iniziare a meditare con delle tecniche più semplici, che possono essere apprese durante un corso che non sia limitato alle sole asana.
Tags: meditazione, Osho, tantrica
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