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Influenza suina: cosa fare e non fare.

Nell’ultimo periodo si parla solo più dell’influenza
suina
, a ragione o no? Questo lo si saprà solo a fine dell’inverno…

L’influenza suina è nata nell’aprile 2009, dove l’ h1n1 ha
contagiato alcune persone in Messico, in California e nel Texas. Da li ha
iniziato pian piano a espandersi ed “evolversi” fino ad arrivare a pandemia.

Il vaccino non è ancora presente, in quanto le
sperimentazioni fino ad ora effettuate non sono andate totalmente a buon fine,
soprattutto sui bambini, ove molti hanno accusato nausea, vomito e febbre.

In alcuni c’è anche la sensazione che questa febbre suina
venga tenuta costantemente in primo piano dai Mass Media per tenere “sotto
controllo” la popolazione, com’è stato fatto per l’influenza aviaria, che in 10
anni ha provocato 500 morti, mentre l’influenza normale ne fa 500000 mila all’anno.

I sintomi dell’influenza suina sono i tipici segnali della
normale influenza stagionale, con febbre superiore ai 38° C, ma con l’aggiunta
di difficoltà respiratorie, nausea, vomito e talvolta diarrea.

Per qualsiasi problema o dubbio sull’influenza suina si può
chiamare il numero  verde 1500, messo a
disposizione dal ministero.

Un consiglio che vi posso dare io è che se si è di ritorno
da un viaggio all’estero (in particolare da Messico, Gran Bretagna, Stati Uniti
e altri paesi dove l’influenza ha maggiormente colpito) è meglio rimanere a
casa per almeno  7 giorni, facendo si che
se avete il virus esso non si espanda e se invece non ce l’avete vi fate 7
giorni di relax a casa!

Ultima cosa: voglio sfatare un mito! La carne di maiale non
fa male! Non c’è nessun pericolo! Ci possiamo continuare ad abbuffare senza
problemi… Occhio solo alla linea!

Discoverysergio

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