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La depressione: cos’è, quali sono i sintomi, come curarla (seconda parte)

La depressione: cos’è, quali sono i sintomi, come curarla.
Seconda parte.
– Quali sono i sintomi della depressione?
La presenza di questi sintomi in termini qualitativi e quantitativi determina diversi gradi di gravità della depressione. In base ad essi si avrà un diverso livello di compromissione nella vita quotidiana (lavorativa, affettiva, ecc…) da lieve a molto grave.
Inoltre, va genericamente ricordato che la depressione può esprimersi con una sintomatologia molto diversa non solo da persona a persona ma anche con sintomi diversi nelle varie fasi della vita.
Per questo motivo, molte forme di depressione non vengono riconosciute o vengono confuse con altre problematiche: così capita che la depressione nel bambino venga scambiata dai genitori per iperattività, nel adolescente etichettata come inquietudine, nell’anziano confusa con la demenza senile e nell’adulto sottovalutata e ridotta a una generica condizione di stanchezza e di malessere.
Fra i principali sintomi della depressione si segnalano:
1) Umore depresso. Anche se non sempre la depressione si manifesta con tristezza e disperazione: a volte si manifesta con una forte ansia, con la sensazione che stia per accadere qualcosa di brutto o con irritabilità (all’improvviso non si sopporta più niente e nessuno).
Ansia e depressione possono coesistere: accanto all’abbassamento del tono dell’umore (la persona si sente apatica, irritabile e di cattivo umore), il sintomo predominate è quello dell’ansia. Sono presenti anche pessimismo, sentimenti di incapacità, tendenza a compiangersi e ad incolpare gli altri dei propri problemi. La depressione ansiosa comporta dei sintomi fisici fra cui: difficoltà a concentrarsi, sensazione di avere la mente vuota, disturbi del sonno ed incubi, incapacità di stare fermi, stanchezza eccessiva.
2) Anedonia: marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività. Ci si sente indifferenti a tutto e a tutti (anche alle persone amate), ogni gioia di vivere è scomparsa, tutto appare inutile e senza senso. Si ha una profonda sensazione di noia ed apatia o, nei casi più gravi, di impotenza e disperazione.
3) Significative variazioni ponderali (significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso) o dell’appetito (diminuzione o aumento dell’appetito).
4) Variazioni del sonno: ipersonnia o insonnia (si dorme troppo o troppo poco).
Fra i sintomi “fisici”, oltre alle variazioni dell’appetito e del sonno, si può avere un calo del desiderio sessuale.
Inoltre vi sono forme depressive “mascherate” da malesseri fisici (somatizzazioni): è talmente penoso ammettere a se stessi di stare male che è il corpo a parlare per noi e ad esprimere attraverso se stesso il disagio psicologico con dolori che non hanno riscontrata causa fisica (mal di schiena, di gambe, di testa, dolori muscolari), con generale stanchezza (che porta a ridurre le proprie attività), con disturbi gastrointestinali o altro.
5) Agitazione o rallentamento psicomotorio (di corpo e mente/pensieri)
6) Affaticabilità o mancanza di energia. Ci si sveglia al mattino già stanchi e non ci si sente in grado di affrontare il mondo: gli impegni quotidiani sembrano richiedere un enorme fatica, c’è un calo delle prestazioni scolastiche o lavorative. Nei casi più gravi, non si trova neanche la forza di alzarsi dal letto.
7) Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa. C’è la tendenza a buttarsi giù, ad avere aspettative negative riguardo se stessi, gli altri, il futuro e l’intera vita. Inoltre ciò è spesso accompagnato da un sentimento di colpa per ciò che si prova, si pensa e per non riuscire a reagire a tutto questo.
8) Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni.
9) Ricorrenti pensieri di morte ed ideazione suicidaria. La disperazione è tale che si comincia a pensare alla morte come ad una liberazione e ci si convince di essere un peso per se e per gli altri: si inizia a prendere in considerazione l’idea del suicidio e, nei casi più gravi, si passa all’atto.

Dott.ssa Danila Macciò www.psicologogenova-masone.it

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