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Diversi e numerosi tipi di depressione del bambino

Diversi e numerosi sono i tipi di organizzazioni depressive e stati mentali limite nel bambino, anche se queste, diciamo così, organizzazioni depressive, da un punto di vista strettamente fenomenologico, non occupano lo stesso posto eminente e centrale nel bambino, che invece occupano nell’adulto.

Il vero bivio del bambino è costituito dalla struttura deficitaria e recenti studi scientifici hanno dimostrato quanto i deficit fissati siano il risultato cicatriziale di un gioco dinamico tra psicosi e nevrosi e ciò potrebbe condurre a delle ipotesi nosologiche concernenti i deficit fissati, aprendo il campo ,cioè, all’ipotesi di considerare questi come organizzazioni depressive, o anche come l’omologo, nel bambino di stati limite dell’adulto.

In effetti, se è possibile collegare il gioco tra nevrosi e psicosi ad un tronco comune indifferenziato, è pur vero che l’organizzazione deficitaria è un punto di arrivo, la fine cicatriziale e l’amputamento di un lungo processo e non il punto di partenza, una strutturazione suscettibile di molteplici futuri: ha un carattere per lo più definitivo e la sua eventuale decompensazione non si effettua in altro genere che su di una modalità psicotica.

Inoltre è necessario precisare che l’angoscia depressiva appare poco clinicamente nei ritardati mentali, a meno che non si consideri che l’organizzazione deficitaria abbia come finalità ultima quella di contro-investire passivamente l’angoscia depressiva, non soltanto rimuovendola, ma anche negandola, rendendola così nulla e non avvenuta.

Le depressioni di stile melanconico, così come le depressioni accertate o sindromi depressive che possono richiamare la psicosi sono molto rare nel bambino, anche se esistono, secondo Spitz, le depressioni anaclitiche che si prolungherebbero nel ragazzo e nello scolaro con degli stati depressivi cronici e con importanti inibizioni, quali talune affezioni psicosomatiche gravissime a livello del tubo digerente, che potrebbero essere ravvicinate all’incorporazione di un cattivo oggetto persecutore ma, in questo caso, l’affezione depressiva ne sarebbe assente, così come il senso della colpevolezza e del dolore morale, pertanto potremmo affermare che questa affezione depressiva esiste soltanto nella discendenza dei disturbi del carattere o dell’umore in cui si riassume, peraltro, un sentimento assai poco espresso del non valore di sè, in una totale assenza di autostima.

Al contrario, alcuni comportamenti suicidi gravi, alcuni incidenti a ripetizione, per ciò che concerne la depressione infantile, che accadono nel ragazzo molto giovane, possono essere considerati come degli equivalenti melanconici, così come, invece, alcuni disturbi del carattere e del comportamento, quali l’agitazione incoercibile, l’instabilità grave, l’eccitazione e l’esaltazione dell’umore possono essere considerati come difese maniacali e si possono osservare sia nella piccola infanzia, che nella preadolescenza, che nell’adolescenza vera e propria: nel corso degli scambi frequenti d’oggetto, in questo periodo esiste un rifiuto d’attaccamento e una modalità di difesa contro i fantasmi interiorizzati, tramite l’oscillazione tra le due realtà.

Tutti questi disturbi che ho sopra elencato sopravvengono in uno psichismo che, in effetti, non ha sempre riunito i due oggetti parziali separati buono e cattivo in un oggetto complessivo, nel senso che sarebbe un pò come dire che la frontiera tra struttura melanconica pura e struttura depressiva è difficile a discernere nel bambino, infatti queste organizzazioni soffrono tutte di una spaccatura narcisistica, con una traduzione in e tramite il corpo, molto più multiforme che non nella melanconia.

Nei casi tipici, esiste, contemporaneamente, delusione dell’oggetto, ritiro della libido sul sè, ma anche incorporazione di questo oggetto, infatti, come nota J. De Ajuriaguerra, nel suo manuale di psichiatria del bambino, la depressione nel bambino assume molto spesso un aspetto reazionale ingannevole, per esempio dopo un lutto, dopo l’entrata a scuola, dopo una separazione, ecc. ecc. e tale depressione, appunto reazionale, è ingannevole perchè rinvia infatti ad una perdita d’oggetto anteriore e il meccanismo essenziale che la sostiene è un doppio rovesciamento delle pulsioni e cioè il rovesciamento dell’oggetto verso sè e dell’amore in odio e slegame e cioè l’importanza dell’aggressività.

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