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Inspessimento dell’endometrio causa d’infertilità

Uno studio condotto nel 2010, nel campo della fecondazione assistita, ha rivelato una statistica interessante: le donne di razza asiatico-americane hanno meno probabilità delle donne di razza bianca di avere successo in una tecnica di fecondazione assistita. Il problema è che non si era in grado di capirne le ragioni.
La letteratura medica sull’infertilità, riguardo le donne di etnia asiatica, tratta di un fattore di rischio per esiti negativi dopo un trattamento di fecondazione in vitro, senza riuscire a dare una spiegazione chiara sul meccanismo biologico. Questa affermazione arriva dalla dottoressa Elizabeth Langen, a capo di un gruppo di ricercatori con sede in California, presso la Stanford University. Nonostante il loro lavoro di ricerca non riuscisse a dare una risposta definitiva alla curiosità del mondo medico, non è riuscito ad eliminare alcune possibili cause dedotte nel corso degli anni.
Il team di ricercatori, guidati dalla dottoressa Elizabeth Langen, ha condotto la ricerca su di un campione di 180 donne che si sono sottoposte alla fecondazione in vitro, negli anni tra il 2005 ed il 2006. La ricerca ha evidenziato come solo il 31% delle donne di etnia asiatica hanno ottenuto una gravidanza, contro il ben più alto 48% delle donne di razza bianca.
Le donne asiatiche hanno inoltre stabilito un’altro record, negativo s’intende, secondo cui la probabilità di rimanere incinta è risultata pari al 43%, contro il 59% di probabilità che invece è risultato per le donne di razza bianca.
I dati raccolti non hanno riguardato solo le percentuali di probabilità in base alla razza di rimanere incinta o di partorire. Durante la ricerca sono stati raccolti ed analizzati altri dati, riguardanti il numero di gravidanze precedenti, l’indice di massa corporea, la precedente storia della fecondazione in vitro, l’inspessimento dell’endometrio, il rivestimento dell’utero dove si impianta un ovulo fecondato.
Anche questi dati sono stati accoppiati ai precedenti ed è stata riformulata la casistica ma, nonostante questi aggiustamenti, la differenza tra i gruppi continuava a persistere.
Il passo successivo della ricerca è stata condotta sulla qualità degli embrioni, che ciascun biologo annota, nel momento dell’osservazione, prima e dopo una tecnica di fecondazione in vitro. Anche in questo caso non sono state riscontrate differenze nei risultati fra i gruppi. Tutte le donne hanno avuto simili risposte alla stimolazione ovarica per produrre ovociti. Tutte le donne hanno avuto tassi simili di successo della fecondazione in vitro e la stessa media di due uova impiantate in utero. Sono state escluse quindi le differenze nella parte iniziale dei trattamenti.
La ricerca sembra escludere anche, come causa di differenza, il sovrappeso od il sottopeso. Generalmente le donne di origine asiatica sono più sottili ma, in entrambi i gruppi, il peso medio era nella norma, ed il team ha escluso questo fattore come una probabile causa d’importante impatto clinico.
Il team della dottoressa Langen è quindi passato ad analizzare una nuova teoria, riguardante il più elevato livello suggerito di endometriosi nelle donne asiatiche, una condizione in cui l’endometrio cresce al di fuori dell’utero, che spesso interessa il funzionamento sia dell’utero che delle ovaie.
Il team ha studiato il comportamento statistico delle donne in esame, per trovare differenze significanti nel campione statistico, ma non ha riscontrato differenze tra le due razze, nei tassi di diagnosi del passato.
Tuttavia è stata registrata una differenza di spessore del rivestimento endometriale. Sebbene la rilevanza clinica di questo fattore non è nota, gli autori ipotizzano che i livelli ormonali creati durante la FIVET, possono influenzare le donne di razza asiatica in maniera diversa, e produrre un ambiente uterino meno ospitale per l’impianto.
Una strada ulteriore si sta percorrendo. Gli autori della ricerca stanno indagando sulle possibili cause di questa strana diversità fra razze asiatiche ed occidentali, cercando le risposte nei diversi sottogruppi razziali delle etnie provenienti dall’Asia, l’influenza dei geni paterni e nello stile di vita.

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