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Estetica dello Sguardo: il Lifting Endoscopico del Sopracciglio

Il nostro sguardo invecchia a causa di numerosi fattori a cui tutti
siamo sottoposti, ma a cui ognuno di noi risponde in maniera diversa.
Nella parte superiore assistiamo all’abbassamento delle sopracciglia
(detta ptosi del sopracciglio) che si manifesta con un cambiamento della
forma soprattutto nella sua porzione più laterale, la coda del
sopracciglio, che invece di essere la parte più alta comincia a scendere
e a chiudere lo sguardo lateralmente.

La ptosi (discesa) del sopracciglio associata all’eccesso di cute
della palpebra superiore (dermatocalasi) rende il nostro sguardo
invecchiato, preoccupato e stanco anche quando siamo riposati e sereni.

Ma
perché il ruolo delle sopracciglia è così importante per il nostro
sguardo e ha così grande importanza nella chirurgia estetica?

La risposta è semplice: la posizione e la forma del sopracciglio
sono in grado di modificare in maniera determinante il messaggio che il
nostro sguardo esprime. Le sopracciglia sono un carattere sessuale
secondario: un maschio avrà sopracciglia più basse, rettilinee e un
solco palpebrale poco profondo, mentre una donna ha sopracciglia alte,
arcuate e con un solco molto ben delineato.

Con l’invecchiamento la forza di gravità associata alla contrazioine
della nostra muscolatura mimica, determina una discesa delle
sopracciglia, iniziando proprio dalla coda.

Con la discesa si
determina una riduzione del solco palpebrale superiore e la perdita
della forma tipica ad ala di gabbiano del sopracciglio femminile che
diventa più simile a quello maschile.

Quindi il lifting delle sopracciglia diventa fondamentale per
ripristinare la naturale femminilità di uno sguardo invecchiato. Le
tecniche chirurgiche per effettuare il lifting del sopracciglio sono
molte, ma la maggior parte prevede la presenza di cicatrici
antiestetiche sulla fronte oppure sono basate sul solo impianto di fili
che dovrebbero sostenere tutta la nostra fronte!

Come oculoplastico ho eseguito e eseguo tuttora lifting
sopraccigliari con incisioni dirette in pazienti che presentano una
ptosi severa del sopracciglio, come nel caso delle paralisi del faciale.
Pur nascondendo l’incisione dietro le ciglia del sopracciglio o in una
ruga della fronte, questi lunghi tagli che seguono tutta la lunghezza
del sopracciglio nella pelle spessa della fronte lasciano
invariabilmente ferite visibili, che se anche possono essere tollerate
in casi di chirurgia funzionale dove l’intervento serve a ripristinare
la funzionalità della vista, in chirurgia esetetica non sono accettate
da nessun paziente, tantomeno nell’età cruciale della chirurgia estetica
che va dai 40 ai 60 anni.

Per quanto riguarda il lifting eseguito con l’inserimento di fili
sottocutanei, senza scollamento dei tessuti, il risultato è scarso e di
breve durata in quanto non è associato allo scollamento tissutale
necessario a ristabilire una nuova posizione di tutta la fronte verso
l’alto. Il risultato è che devono essere inseriti sempre nuovi fili e la
rimozione dei fili posizionati in precedenza è molto complessa, con un
inevitabile accumulo di ‘fili’ sotto la nostra pelle.

La tecnica del lifting endoscopico è l’unica che ci permette di
liberare tutto il sopracciglio in sicurezza in quanto possiamo
visualizzare i tronchi nervosi che sono presenti e quindi di non
danneggiarli.

L’endoscopio è infatti come un microscopio che
permette di vedere lontano da dove incidiamo, ma avere una visione
ingrandita come quella di un microscopio. La dissezione è perfettamente
pulita, non si ha perdita di sangue ed è indolore. Gli accessi si
eseguono tramite 4-5 piccole incisioni di 1 centimetro in mezzo ai
capelli (senza necessità di raderli o tagliarli per l’intervemnto).

Una volta liberate, le sopracciglia vengono fissate in alto nella
loro nuova posizione con diverse modalità. La fissazione ci permette di
scolpire il sopracciglio alzandolo maggiormente nella parte che ci
interessa di più e cioè la parte laterale, in maniera naturale. La
liberazione e sospensione delle sopracciglia determina una
ridistribuzione della cute palpebrale; la parte più delicata dello
sguardo viene dunque sollevata e stirata verso l’alto, nella posizione
da dove è scivolata con il tempo, ripristinando altezza e forma più
naturali.

I sistemi di fissazione che più vengono utilizzati sono semplici
punti di sutura che si riassorbono spontaneamente nel giro di poche
settimane senza lasciare corpi estranei profondi.

La
combinazione di lifting endoscopico e blefaroplastica superiore permette
di ottimizzare il risultato in tutte le pazienti, dosando maggiormente
una o l’altra a seconda delle necessità e del risultato che si vuole
ottenere. In alcuni casi il lifting endoscopico rende superflua la
blefaroplastica, mentre in altri casi consente di eseguire una
blefaroplastica molto più limitata e quindi ancora meno visibile.

Ciò in cui il lifting endoscopico delle sopracciglia è
insostituibile è quella naturalezza del risultato che dona freschezza e
bellezza senza lasciare nessun segno visibile. Le cicatrici nascoste in
mezzo ai capelli sono invisibili già nelle prime ore dall’intervento;
l’intervento si esegue come una blefaroplastica, in anestesia locale
potenziata da una lieve sedazione. La paziente non sente nessun dolore
nè durante né dopo l’intervento e può andare a casa con le proprie gambe
mezz’ora dopo l’intervento.

Con la liberazione dei tessuti nella zona del sopracciglio, se
scendiamo con l’endoscopio poco oltre verso il basso, possiamo liberare
la zona delle guance e delle palpebre inferiori. Questa dissezione deve
essere estremamente prudente e l’endoscopio è assolutamente
indispensabile per vedere e risparmiare tutti i rami del nervo faciale,
cosi importante per il controllo dei movimenti della faccia.

Sempre con questa tecnica è quindi possibile eseguire un lifting
endoscopico della regione malare e dell’angolo dell’occhio che può
essere alzato ed allungato. L’associazione con una rimozione del grasso
palpebrale per via trans-congiuntivale come si fa normalmente con una
blefaroplastica inferiore rende la parte inferiore del nostro sguardo
giovane e naturale.  E questa naturalezza è dovuta al fatto che le
guance non vengono stirate lateralmente (con rimozione della cute in
eccesso dietro l’orecchio come si fa nel lifting tradizionale) e che
danno alla paziente l’aspetto innaturale da ‘galleria del vento’.

Il riposizionamento è effettuato verso l’alto, nella posizione che
naturalmente occupavano. Non vengono eseguite incisioni aggiuntive per
il lifting delle guance rispetto a quello delle sopracciglia. La durata
dell’intervento è solo di poco allungata, ma l’anestesia ed il confort
rimangono gli stessi.

In conclusione, il lifting endoscopico da solo o associato alla
blefaroplastica permette di offrire ai nostri pazienti risultati
naturali senza lasciare segni esterni visibili. La tecnica è mirata al
raggiungimento di un’estetica ottimale dello sguardo, riposizionando le
sopracciglia che influenzano in maniera diretta le palpebre superiori e
sollevando le guance che costitutiscono un ‘unicuum’ estetico con le
palpebre inferiori.

Credo dunque che sia compito del chirurgo oculoplastico (anche
chiamato ‘chirurgo plastico oculofaciale’ negli USA) guardare
all’estetica dello sguardo dei nostri pazienti tenendo conto di tutti i
fattori che ne determinano l’invecchiamento ed offrendo le tecniche più
evolute per offrire i risultati più naturali, stabili e soddisfacenti al
fine di restitutire freschezza, naturalezza e bellezza a pazienti di
ogni età, con in mente sempre la sicurezza e il basso rischio
chirurgico.

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