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impianti a carico immediato

Eseguire un impianto post-estrattivo a protesizzazione immediata alla luce delle recenti acquisizioni scientifiche deve essere oggi considerato un trattamento serenamente praticabile. In ogni caso l’atto chirurgico in questione presenta un grado di difficoltà maggiore rispetto al protocollo tradizionale che si applica nei siti già guariti. Tale tecnica deve essere quindi riservata ai casi nei quali sarebbe molto difficile, se non impossibile, approntare un provvisorio esteticamente valido e accettato dal paziente durante la fase di attesa che precede il carico nel protocollo tradizionale. Una serie cospicua di studi han dimostrato che la stimolazione biomeccanica con micromovimenti inferiori a 50 micron non altera il processo di osseointegrazione. E’ quindi possibile sottoporre immediatamente gli impianti a carico, purché se ne verifichi la stabilità primaria e si riesca a controllare l’entità delle microoscillazioni. L’operazione si svolge inserendo un impianto (senza tecnica di lembo di accesso), applicando immediatamente il perno moncone e quindi una corona provvisoria priva di qualsiasi contatto occlusale. Ottenuta l’osseointegrazione, dopo circa 6 mesi, si esegue la protesi definitiva.
Per le edentulie totali vi sono due possibilità nell’ambito implantologico: l’overdenture o la protesi fissa. L’overdenture è una delle tecniche più collaudate e comporta un vero carico immediato, non essendovi alcun elemento dentale di appoggio occlusale. Questa tecnica trova indicazione solo nell’arcata inferiore con successo medio di 96% con un numero di impianti variabile in genere da due a quattro. Al contrario non si sono trovati studi significativi che supportino l’impiego dell’overdenture immediata nel mascellare.
La riabilitazione implantoprotesica fissa dell’intera arcata porta dei buoni risultati sia per la mandibola sia per il mascellare superiore, con percentuali di sopravvivenza elevate, intorno al 95%. Per quanto riguarda la mandibola una protesizzazione fissa con carico immediato può essere eseguita in modo affidabile con un numero di impianti variabile da quattro a sei. Nel mascellare superiore la protesi fissa con carico immediato può essere effettuata con risultati predicibili ma sono generalmente richiesti più impianti rispetto alla mandibola, anche a causa della qualità ossea più scadente. Gli impianti vanno posizionati distanziati di 5-8 mm l’uno dall’altro, a un aprofondità di 10-13 mm. Il carico immediato è proponibile anche in situazioni di atrofia mandibolare estrema, come quella di una paziente in cui l’osso residuo non superava i 3 mm.

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