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Le due facce delle App mediche certificate

Negli ultimi anni è nato l’e-health, ovvero l’uso combinato della comunicazione elettronica e dell’informazione tecnologica nel settore sanitario. L’e-health ha il fine di: (1) migliorare la qualità di vita del paziente, (2) agevolare e migliorare la qualità del lavoro di medici e infermieri, (3) incrementare l’efficienza e la produttività del sistema sanitario.
Particolare rilevanza è data alla “mobile health”, m-health, settore dell’e-health che prevede lo sfruttamento delle tecnologie mobili (telefoni cellulari e reti mobile) per migliorare la comunicazione, l’accessibilità ai servizi di cura e alle informazioni sanitarie, permettendo quindi l’assistenza e la cura di pazienti in remoto.
Uno studio effettuato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) evidenzia come l’uso delle tecnologie mobili e wireless possa risultare la soluzione ideale per raggiungere obiettivi di salute ad alto valore, riducendo i costi e migliorando l’accessibilità all’assistenza eliminando le barriere spazio-temporali.
Nonostante questi dati significativi, la diffusione di tali servizi è ancora limitata sul territorio Italiano anche a causa di investimenti limitati. Complessivamente l’interesse per i servizi digitali per la salute, sebbene presente e in crescita, conta ancora una limitata “conoscenza” rispetto alle potenzialità di questi strumenti. Infatti, dall’analisi effettuata da Doxa, risulta che 8 italiani su 10 non sappiano cosa sia l’e-health, e allo stesso modo si sono dimostrati poco attivi nella ricerca online di informazioni riguardanti la propria salute (circa il 30% della popolazione), con una elevata percentuale di scetticismo sulla veridicità delle informazioni raccolte (circa il 62%).
Una prospettiva leggermente più positiva riguarda le App. In questo mondo in forte crescita, si è rilevato un forte interesse per le App per la salute e il benessere. Si tenga presente che esistono circa 30’000 App, solo su Android, dedicate alla salute e all’esercizio fisico, a queste andrebbero aggiunte le App per l’alimentazione. Meno utilizzate sono risultate le App per monitorare parametri vitali (pressione arteriosa, glucosio nel sangue, ecc.) con solo il 6% della popolazione utilizzante e il 10% d’interesse.
La popolazione è quindi scettica nell’adottare nuove soluzioni di salute, per questo andrebbero programmate delle campagne di sensibilizzazione ed informazione.
Sicuramente la scarsa “conoscenza” di questo mondo è alla base del successo limitato di molte App mediche, ma anche una bassa percezione di affidabilità di tali applicazioni può influire negativamente.
Eppure, in tutti gli Store, esistono diverse applicazioni mediche/di benessere che presentano il marchio CE ed ulteriori riconoscimenti da parte di Istituti Nazionali.
Un esempio legato al monitoraggio della pressione è AMICOMED (www.amicomed.com), un’App per gestire e monitorare la pressione arteriosa. Questa App ha lo scopo di aiutare la popolazione che soffre di ipertensione, fornendo un servizio gratuito in grado di valutare ogni misura immessa, ma non solo. Il vero valore del servizio sta nella capacità dell’algoritmo di fornire un giudizio sul trend della pressione arteriosa, infatti è in grado di rilevare il caso in cui la pressione sia oscillante, oppure costantemente alta in una determinata fascia oraria o condizione. Utile per controllare l’andamento pressorio tra una visita medica e l’altra, con la possibilità di condividere le misure immesse nel caso lo si desideri, dato che lo storico è sempre disponibile. 
Nell’ambito del diabete, un’App che ha riscontrato grande successo, è MySugar. Questa App permette a coloro che sono diabetici di controllare più facilmente la loro malattia e in maniera più divertente. Ciò permette anche di responsabilizzare i clienti-pazienti e migliorare la gestione della patologia.
Nei dati forniti da Doxa, si rileva che il 44% delle applicazioni mediche scaricate sono state suggerite dai medici curanti, una percentuale bassa considerando l’utilità di molte di queste. Si rende quindi necessario, almeno sul suolo italiano, aggiornare i medici affinché quest’ultimi siano consapevoli delle opportunità offerte dall’e-health e m-health e indurre i cittadini ad intraprendere un corretto stile di vita per prevenire patologie e aiutarli nella gestione di malattie croniche in maniera più semplice ed autonoma. 

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