No Banner to display
Simbolo storico di maternità, il seno, nella odierna civiltà occidentale, rappresenta uno degli elementi essenziali della femminilità, inimitabile testimone per ogni donna della propria forza seduttiva. In questo contesto la mastoplastica additiva si pone come duplice strumento di un risultato estetico qualitativamente migliore e di una forte autovalorizzazione della donna, che in questo intervento ritrova l’armonia delle forme desiderate.
Questi i casi in cui l’impianto di una protesi specifica, adatta per materiale e volume, può senz´altro migliorare l’inestetismo. Oggi la tecnica applicata alla medicina ha permesso di produrre protesi per rimodellare il seno fatte con materiali nuovi e pratici e con forme anatomiche. Accanto alle protesi mammarie al silicone, ampiamente utilizzate (nonostante le polemiche sulla loro sicurezza restano sempre le più diffuse ed affidabili) perché alla palpazione danno una sensazione più naturale, le protesi in hydrogel (miscela di acqua e zucchero in soluzione fisiologica), ideate dal chirurgo plastico francese Henry Arion. La scelta delle protesi è dunque un passo particolarmente importante da stabilire in concerto con il chirurgo in modo da far combaciare le richieste della paziente con gli effettivi risultati che si possono raggiungere. Quando e perchè
Tecnica Chirurgica Mediante una piccola incisione intorno all’areola mammaria, o nel solco sottomammario o nel cavo ascellare il chirurgo introduce la protesi scelta; questa viene posizionata sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale, dopo aver creato una tasca naturale in cui inserirla. La cicatrice diventa poi invisibile. Talvolta viene posizionato un drenaggio per ventiquattro ore allo scopo di eliminare sierosa e ridurre il rischio di ematomi. L’intervento si esegue in anestesia locale più sedazione o, in alcuni casi, in anestesia generale, in regime di Day Hospital, nell’ambito di una struttura autorizzata alla realizzazione di un intervento chirurgico. Post operatorio Nel decorso post-operatorio è bene evitare ampi movimenti con le braccia per circa due settimane durante le quali viene altresì consigliato alla paziente di indossare un reggiseno contenitivo. I punti di sutura vengono rimossi ambulatorialmente circa 8-10 giorni dall’intervento. La convalescenza è breve e non presenta disagi particolari. Un certo indolenzimento alla palpazione è destinato a risolversi nell’arco di dieci giorni. In alcuni casi può accadere che la reazione cicatriziale che si forma attorno alla protesi risulti eccessiva e determini un aumento della consistenza del seno. Ciò comporta controlli successivi e, eventualmente, provvedimenti che il chirurgo adotterà caso per caso: una compressione manuale per rendere più morbida la capsula cicatriziale oppure un reintervento al fine di risistemare la protesi. La paziente può altresì avvertire, a causa del trauma chirurgico dei nervi sensitivi, una diminuita sensibilità del capezzolo o dell’areola : tale diminuzione è transitoria e in pochi mesi si ripristina la normale sensibilità. Complicanze, quali l’ematoma e le infezioni, compaiono molto raramente. Le attività quotidiane possono comunque essere già intraprese dopo 3-4 giorni, mentre per quelle sportive è consigliabile aspettare un mese. Lo stesso dicasi per l’esposizione solare, fatta eccezione per l’area dove si trova la cicatrice, per la quale invece occorre invece aspettare 6 mesi. Schema riassuntivo Anestesia: Locale con sedazione o generale Durata intervento: 45 min – 60 min Degenza in clinica: 6 ore Numero Medicazioni: 2 convalescenza: 7gg Sul sito del Dott. Domenico Miccolis potrete vedere alcuni esempi di Mastoplastica Additiva
Tags: aumento del seno, mastoplastica additiva, seno
Roma, 9 ottobre – A seguito del ricorso della Ici,…
Covid, analisi francese su The Lancet lancia dure accuse a…
La madre più giovane del mondo che ha partorito all’età…
Your email address will not be published.
Δ