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Procreazione assistita in Italia: la legge 40 dopo la sentenza della Corte Costituzionale

La sentenza n° 151/2009 della Corte Costituzionale ha apportato forti modifiche alle possibili applicazioni della legge 40/2004. Temi principali: utilizzo degli embrioni, crioconservazione, fecondazione assistita.

Fino a poco tempo fa gli italiani erano annoverati tra i principali protagonisti del cosiddetto “turismo riproduttivo”, tutte quelle coppie che si recano all’estero per realizzare il sogno di avere un bambino, dunque per sottoporsi alla fecondazione assistita. Secondo uno studio presentato al 25°congresso Eshre (European Society of Human Reproduction and Embryology), condotto in collaborazione con Sismer (Società italiana di studi di Medicina della Riproduzione), delle 1.230 coppie che si sono recate all’ estero per risolvere problemi di fertilità, quelle italiane sono le maggiormente rappresentate: 392, pari al 32%.
È italiana una coppia su tre che va all’estero per concedersi la possibilità di avere un figlio.
Il motivo di tale primato è dovuto ai forti limiti posti dalla legislazione italiana all’applicazione delle tecniche di procreazione assistita: fino all’aprile 2009 la legge italiana sulla procreazione assistita (Legge 40) era la più restrittiva d’Europa. Tuttavia oggi la situazione è parzialmente cambiata: la sentenza della Corte Costituzionale n° 151/2009 ha restituito il ruolo centrale alla salute della donna ed alla qualità delle procedure mediche: ha eliminato le rigidità e le direttive sanitarie pre-costituite imposte dalla legge 40. Se la legge in questione aveva omogeneizzato i trattamenti di PMA (procreazione medica assistita), senza fare alcuna distinzione sulle procedure mediche da seguire contro l’infertilità, la sentenza lascia invece al medico l’autonomia e la responsabilità di decidere quali trattamenti utilizzare in base alle caratteristiche personali dei pazienti. Ulteriore modifica apportata dalla Corte riguarda l’utilizzo e il congelamento degli embrioni: è stato abrogato l’obbligo di un unico contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti, quindi gli embrioni possono essere temporaneamente congelati per evitare gravidanze multiple. Riguardo la produzione degli embrioni, è stato superato il divieto di produrre un massimo di tre embrioni per volta. Gli importanti passi avanti in campo legislativo hanno consentito una forte riduzione del numero di coppie che espatriavano all’estero con la speranza di avere un figlio: il nostro paese vanta la presenza di importanti strutture mediche all’avanguardia nella ricerca e nell’applicazione delle tecniche di procreazione assistita. Tra questi, il Centro Chemis, presidio sanitario specializzato in procreazione medicalmente assistita. Un’equipe di specialisti nazionali ed internazionali, una dedizione totale ai pazienti e un costante aggiornamento scientifico, hanno reso il centro punto di riferimento per tante coppie in difficoltà. Per saperne di più sulle prestazioni offerte dal Centro: www.centrochemis.it

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