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Una nuova tecnica di procreazione assistista

Nel campo della fecondazione eterogola, così come di quella omologa, la scienza medica ha fatto dei veri passi da gigante: non soltanto sono esponenzialmente cresciute le probabilità di avere dei figli attraverso la tecnica della fecondazione in vitro, ma oggi esistono delle nuove terapie assolutamente naturali, che assicurano agli aspiranti genitori la possibilità di stringere finalmente tra le braccia il loro bambino in maniera non invasiva e assolutamente sicura.

Questa nuova tecnica di fecondazione assistita “dolce” viene sostenuta da una serie di importanti ricerche, svolte presso le più importanti università anglofone, da sempre in primo piano nel campo delle scoperte scientifiche, ed è stata perfezionata presso alcuni centri clinici italiani d’avanguardia. Gli studi hanno verificato come l’insuccesso di alcuni interventi di fecondazione assistita di tipo tradizionale, molto stressanti e con importanti ripercussioni sul benessere psico-fisico della coppia, conoscano una significativa percentuale di insuccessi proprio a causa della infelice condizione dell’organismo femminile sottoposto a intensificati trattamenti di tipo ormonale: sentendosi “minacciato” dall’introduzione del gamete maschile, l’ovulo non lo riconosce come parte di sè e lo rifiuta, inficiando così l’intero processo di fecondazione.

I nuovi metodi di procreazione assistita partono invece proprio da una rigenerazione delle condizioni psico-fisiche generali della futura coppia genitoriale, aiutando i due partner a recupare un perduto equilibrio interno, così da assicurare le condizioni ottimali per il futuro impianto dell’embrione. Essa si rivolge sia all’organismo maschile sia a quello femminile, impiegando innovativi trattamenti fitoterapici attentamente personalizzati per assicurare ad entrambi gli aspiranti genitori un nuovo benessere, fisico e mentale.

La personalizzazione della terapia è di estrema importanza in qualunque tipologia di fecondazione assistita, poiché ogni coppia si differenzia notevolmente dalle altre e i problemi, che impediscono una procreazione naturale, sono diversi da individuo ad individuo: ciò non di meno, molti centri clinici operano quasi in maniera “meccanica” durante gli interventi di fecondazione in vitro di tipo tradizionale, riservando scarsa attenzione alle diversificate esigenze dei partner, che si sottopongono a questa tecnica, così che spesso, anche nei casi di esito felice, i neoegenitori escono da questo processo particolarmente stressati. A differenza di questi trattamenti di fecondazione artificiale eccessivamente invasivi, la terapia fitoterapica asseconda naturalmente i bisogni degli aspiranti genitori e si presta in maniera ottimale a favorirne il soddisfacimento, studiando in maniera esclusiva e irripetibile le cure dolci, cui la coppia si dovrà sottoporre.

Nella fecondazione assistita dolce si sfruttano infatti i benefici effetti di alcuni estratti naturali di piante, adatti a favorire il formarsi delle condizioni ottimali entro l’utero femminile per l’accoglimento del seme maschile e la sua completa integrazione, armonica e naturale, con l’ovocita. Nel contempo per stimolare le capacità dello spermatozoo di penetrare nell’ovulo, viene stimolata attraverso l’uso di particolari magneti l’energia biofotonica del seme maschile. Assolutamente privi di effetti colaterali, questi interventi assicurano delle elevate probabilità di successo e garantiscono alla coppia un coronamento del loro sogno genitoriale in totale serenità, creando così le migliori premesse affinché possano accogliere il neonato nella loro vita e prepararsi ad accudirlo ed educarlo, con i sacrifici e l’impegno necessari, costantemente ripagati però dalla gioia che solo i bambini sanno donare.

In Italia la tecnica di fecondazione assistita dolce non è ancora molto diffusa e viene praticata solo da alcuni centri clinici di ginecologia e fecondazione assistita all’avanguardia, gli unici in grado di garantire ai propri pazienti la possibilità di avvalersi di terapie naturali assolutamente personalizzate. L’augurio è che però presto tutti gli aspiranti genitori possano godere, anche presso la sanità pubblica, di questi innovativi trattamenti medici, che potrebbero quantomeno affiancare egregiamente le più tradizionali e, come sappiamo, talvolta rischiose metodologie di fecondazione assistita.

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