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Uno dei primi inconvenienti che si trova ad affrontare un subacqueo in immersione è la scarsità di luce e la perdita dei colori. Scendendo in profondità ed addentrandosi in anfratti e grotte la luce non è più sufficiente ad illuminarein maniera corretta tutte le forme di vita che popolano il mare e che stiamo cercando; allo steso tempo il nostro occhio non è più in grado di vedere correttamente i colori che degradano fino a lasciare un’unica tonalità verde blu. Per risolvere questi due problemi abbiamo la necessità di portare con noi una fonte di luce artificiale in grado allo stesso tempo di aumentare la luminosità in spazi bui e di ridare colore alle zone che illumineremo. Per questo usiamo una torcia subacquea. La torcia subacquea ha diverse forme, diverse dimensioni e diverse potenze in base all’uso che ne dobboiamo fare; esistono torce piccole, torce di dimensioni maggiori, torce a pile, torce ricaricabili, torce alogene, torce a led (con uno o più led). Le parabole attorno alla lampadina determinano poi il tipo di fascio lunimoso che avremo (penetrante o diffuso). L’alogena è una particolare lampadina dove il filamento di tungsteno viene portato a temperatura più elevata rispetto ad una normale lampada ad incandescenza e quindi emette più luce. Quando il filamento di una lampadina diventa incandescente nell’emettere luce perde però anche degli atomi di tungsteno assottigliandosi ed esaurendosi sino a bruciarsi. Nelle lampade alogene, essendo il filamento più incandescente, il processo di esaurimento dovrebbe avvenire prima ma per ovviare a questo nell’ampolla o bulbo della lampada sono stati inseriti dei gas che formano degli alogenuri (da qui il nome) con gli atomi evaporati di tungsteno. Questo composto gassoso ricade sul filamento incandescente ridepositando gli atomi di tungsteno in un ciclo di rigenerazione continuo, detto alogeno. In particolare l’uso dello Xeno come gas permette di ottenere una luce molto simile a quella solare e quindi queste lampade sono quelle più utilizzate negli impieghi fotografici o e nei proiettori in genere. Il termine “LED” è un acronimo che sta per “Light Emitting Diode”, cioè “un diodo che emette luce”. I LED sfruttano le proprietà ottiche di alcuni materiali semiconduttori per produrre fotoni (nella banda del visibile o dell’infrarosso). Quando si utilizza un LED, è necessario disporre sempre di un’elettronica di controllo della corrente allo scopo di limitarla e mantenerla nei valori consentiti onde evitare che il LED possa bruciarsi. A differenza di quanto comunemente si crede anche il LED produce calore ma lo trattiene al suo interno e deve essere accuratamente progettato e montato per dissiparlo all’esterno, soprattutto quelli di elevata potenza normalmente usati in subacquea, pena la distruzione del LED stesso. In certi casi, dove ad esempio serve una maggiore autonomia, il pacco batterie della torcia è staccato dal corpo illuminante per poter essere collocato sulla bombola. Nelle immersioni notturne, e in generale in immersioni con scarsa visibilità, il subacqueo utilizza sempre due torce: una primaria ed una secondaria di emergenza. La potenza di una torcia può variare molto (mediamente da 10W a 100W) e la sua durata dipende dalla potenza e dalla capacità del pacco batterie. Esistono anche torce con doppia illuminazione alogena e led.
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