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Cristoforo Colombo Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451. Il giorno di nascita è incerto e gli storici indicano un periodo tra il 26 agosto e il 31 ottobre. Dapprima aiutò il padre, cardatore di lana, poi si occupò presso ditte commerciali, studiando contemporaneamente grammatica, latino, geografia, astronomia e navigazione. Navigando ebbe modo di conoscere tutte le terre fin’allora conosciute. Nel 1480 si stabilì a Lisbona. Gli studi che fece per trovare una via più breve per raggiungere le Indie lo portarono alla conclusione che ciò era possibile data la rotondità della terra e quindi la rotta più breve era quella di procedere verso ponente. Così dopo vari studi propose ad Alfonso I la possibilità di raggiungere le indie per le vie dell’ovest, accorciando così tempi e distanze, ma il re del Portogallo rifiutò. Colombo allora propose la sua idea al re di Spagna. Ferdinando ed Isabella accolsero con entusiasmo il progetto e il 3 agosto del 1492 Cristoforo Colombo partì con una nave e due caravelle; il 12 ottobre dello stesso anno alle 2 del mattino, il lungo viaggio sarebbe terminato, nel 1492 scoprì l’America, in seguito vi furono altre spedizioni. Cristoforo Colombo ignorò di aver scoperto un nuovo continente e rimase sempre fermo sulla sua idea che quelle fossero terre asiatiche. Morì nel 1506 a Valladolid quasi in miseria, lasciando un diario del suo primo viaggio pubblicato nel 1825. Le sue ceneri sono conservate nella Cattedrale di Siviglia. Andrea Doria Andrea Doria è stato uno dei più illustri longevi del casato essendo nato ad Oneglia nel 1466 e morto a Genova nel 1560, alla veneranda età di 94 anni. Rimasto orfano giovanissimo venne iniziato alla vita militare a Roma da un suo parente Domenico Doria. Passò poi alla corte ducale di Urbino e successivamente fu al servizio di Ferdinando I di Napoli fino a diventare governatore di Rocca Guglielma ai tempi in cui questa era in guerra con la Spagna. Gli annalisti riferiscono che la difese con tanta abilità da meritare gli elogi da parte del nemico Consalvo di Cordova il “Grande Capitano” che dirigeva l’attacco. Fu a Genova nel 1503 e in seguito fu inviato in Corsica, per riappacificare gli isolani che si erano solevati contro l’ufficio di San Giorgio dal quale allora dipendevano. Ben presto i moti vennero soffocati, ma l’epoca in cui visse, una delle più burrascose della storia di Genova non lasciava tregua a chi come il Doria aveva a cuore la libertà della Repubblica. Nel 1507 durante l’invasione di Genova da parte di Luigi XII re di Francia, e dopo che questi se ne era impadronito suggellando il suo potere facendo erigere il baluardo che chiamò significativamente “Briglia” il Doria assieme a Emanuele Cavallo ed altri riuscì a bloccare la nave che riforniva di viveri l’armata francese che si era insidiata appunto in quello che venne chiamato l’ultimo baluardo. Fu il promotore della riforma costituzionale del 1528, rappresentata dal passaggio del dogato a vita a quello biennale, e dalla creazione di 28 aggregato delle più cospique famiglie, detti Alberghi. Guglielmo Embriaco Esponente di un illustre casato, Guglielmo Embriaco detto “Testa di maglio”, emerge per la sua fierezza e coraggio. Nato a Genova attorno al 1070, fin dall’età giovanile si dedicò alla nautica, alle discipline militari e all’architettura. Uomo fornito di grande talento e inventiva, progettò le macchine belliche che ebbero ragione delle mura di Gerusalemme nel 1099 durante la prima Crociata. fu questa una grande invenzione: l’alta struttura poggiava su ruote azionate da molti marinai, in modo che queste macchine potessero avvicinarsi alle mura e permettere il lancio delle frecce attraverso le bocche che le torri stesse contenevano. Ultimo e non meno importante accorgimento fu di rivestire la torre con pelli di animali imbevute d’aceto al fine di prevenire che la macchina prendesse fuoco. Acclamato dai genovesi al suo ritorno in patria fu eletto Console. Sugli ultimi anni della sua vita si hanno ben poche notizie; il Bixio nel volume dedicato ai Liguri Illustri suppone che “sia vissuto nell’ozio onorato, all’ombra degli allori mietuti, oppure rapito alla riconoscenza dei Genovesi da morte immatura”.
Nicolò Paganini Nato a Genova, in passo di Gatta Mora, il 27 ottobre 1782. Quarto di sei figli , impara a suonare il mandolino dal padre. Frequenta poi le scuole di Giovanni Servetto, di Francesco Gnecco e di Giacomo Costa. A neppure undici anni dà un concerto al Teatro di Sant’Agostino per finanziarsi gli studi a Parma dal maestro Rolla. In quell’occasione esegue la sua prima composizione, le “Variazioni alla Carmagnola”. Ma per tutti i maestri è “troppo bravo”. Nel 1797 si trasferisce con la famiglia a Livorno da dove inizia la propria lunga ed entusiasmante carriera concertistica. Fino al 1828 percorre l’Italia. Da quell’anno conquista anche l’Europa: prima Vienna, poi Praga, Varsavia, Berlino, Parigi, Londra… la sua fama di musicista si accompagna al mito del personaggio “diabolico” (anche se Schubert lo definisce “un angelo“): per gli amori (famoso quello con Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, principessa di Lucca; inquietante quello con una minorenne genovese che lo portò anche in carcere), per i concerti notturni nei cimiteri, per i debiti di gioco, per le imprese finanziarie fallimentari (come il Casinò Paganini di Parigi nel 1838). Ma è la sua maestria unica nel far vibrare il violino – soprattutto nei “Capricci” – ad avergli dato immortalità. Di costituzione debole, malato da anni, aggredito dalla tisi, muore a Nizza il 27 maggio 1840. Nel testamento lascia il poprio violino, un Guarnieri del Gesù del 1742, alla città di Genova: lo strumento è custodito a Palazzo Tursi.
Fabrizio De Andrè Nato a Genova il 18 febbraio 1940. Figlio di Giuseppe De Andrè, imprenditore e pubblico amministratore, fratello di Mauro, professionista di fama nazionale, padre di Cristiano, cantautore. Sposato in prime nozze con Puny Rigon. Dagli anni Settanta costruì una nuova famiglia con l’ex cantante Dori Ghezzi dalla quale ebbe una figlia, Luvi. Nel 1979 venne rapito assieme alla moglie Dori dai banditi sardi. Per anni ha diviso la propria casa tra Milano, Tempio Pausania in Sardegna e Genova. Nato in una famiglia borghese, fece studi irregolari e molti lavori. Incise il primo disco a 45 giri nel 1958 (“Nuvole barocche”), ma il successo gli arrivò molto più tardi. Dalla fine degli anni Sessanta alla morte è stato uno dei cantatori italiani più noti. La sua ispirazione faceva riferimento alla musica francese (Brassens), americana (Leonard Cohen), ma si arricchì anche di ritmi medioevali e di sonorità mediterranee. Non amante del clamore del pubblico per moltissimi anni ha preferito comunicare solo attraverso i dischi, scegliendo infine di svolgere poche tournée solo dal 1975. Morto l’11 gennaio 1999 a Milano. Il suo funerale si è svolto nella Basilica dell’Assunta di Carignano con una grande partecipazione di folla. E’ sepolto nel cimitero di Staglieno.
Tags: celebrità, città d'arte, Genova, personaggi, storia, turismo
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