No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

Fonti di energia alternative: vantaggi o mero business?

Soprattutto sul piano della tutela ambientale e sul più generale campo della
qualità della vita, oggi non è solo la politica a dover “ripensare” il futuro
ma, anzi, essa viene costantemente stimolata, e, per certi versi, indirizzata,
da una moltitudine di soggetti preparati sul piano scientifico e onesti sul
piano intellettuale.

Trovo questa dialettica fra politica e “movimenti” importantissima e
sicuramente insostituibile per un corretto percorso di sviluppo.

Vorrei, per questo, lanciare un allarme in controcorrente con quanto,
purtroppo, in questo periodo succede sul piano ambientale e cioè sulla “rapina”
che le cosiddette fonti alternative di energia vanno
costantemente perpetrando sul nostro territorio.

Materia certamente complessa e, per certi versi, ancora sperimentale, ma i
cui effetti non soltanto sono ben visibili sul piano ambientale ma ci costringono
a fare i conti, così come siamo oramai abituati a fare, con un futuro di
incognite circa lo smantellamento e lo smaltimento.

Mi riferisco chiaramente al forsennato sviluppo dell’installazione di
impianti di energia eolica e fotovoltaica.

Parlarne significa discutere di affidabilità degli impianti, di
valutazioni di impatti ambientali, di competenze istituzionali, di vocazione
del territorio, di ricadute occupazionali, di re-distribuzione di risorse, ma
anche di cambiamenti culturali e sociali.

Per questa complessità di implicazioni mi permetto di interrogarmi sulla
concreta possibilità che le cosiddette fonti alternative di approvvigionamento
energetico – eolico e fotovoltaico – alleggeriscano l’uso di carbone, sulla
necessità che la nostra costa e la nostra campagna debbano abbandonare le loro
naturali vocazioni di accoglienza e di produzione agricola per lasciare spazio
ad una selva di torri eoliche ed a “mari” di pannelli fotovoltaici, e sui reali
vantaggi per le popolazioni residenti nei territori dove tali produzioni si
insediano.

Personalmente, convinto che la politica debba certamente e soprattutto porre
domande giuste ma che possa anche fornire buone risposte, rimango
dell’avviso  che  sul nostro territorio si sta perpetrando un grande
scempio..

Credo che l’eolico e il fotovoltaico siano dei grandi business esclusivamente
per chi li produce e chi li installa, che il loro impatto sulla nostra terra
stia inevitabilmente uccidendo le nostre più antiche e più nobili vocazioni,
che non ci sarà alcun vantaggio , né singolo e né collettivo, e che ci
ritroveremo presto con una serie di problemi connessi allo smaltimento di
queste cattedrali di guglie e di tappeti.

Trovo già doloroso scoprire nella nostra bella campagna insediamenti che,
per il solo espediente di restare entro determinati parametri legislativi
imposti dalla regione, ne snaturano e ne deturpano l’aspetto.

Io ho il dovere di intervenire presto e bene unendo le forze di
quanti come me amano questo territorio; lo farò con tutti i mezzi della
politica così come ho già fatto, ma credo che sia arrivato il momento per tutte
quelle associazioni ed organizzazioni ambientaliste di far valere la loro voce
ed di intervenire con efficacia e tempestività. Prima che sia troppo tardi.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing