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Diario di Viaggio: a sorpresa…il Salento

Siamo partiti così, senza quasi programmare nulla, con l’intenzione di trascorrere soltanto qualche giorno in relax…un po’ di mare, qualche cenetta spensierata, un drink all’aria aperta e tanta tranquillità.
Avevamo scelto il Salento come destinazione del nostro viaggio, se ne parlava tanto e ciò ci aveva incuriositi. In realtà, non avevamo tantissime aspettative; anzi, a dirla tutta, ero fortemente preoccupata del lungo viaggio che ci aspettava per raggiungere questo lontano e sconosciuto lembo di terra…dovevamo attraversare interamente l’Italia, ci aspettavano almeno 10 ore di macchina..
In effetti il viaggio è stato lungo, ma, grazie alla buona compagnia, il tempo è volato tra risate, chiacchiere piacevoli e un paio di opportune soste in autogrill.
Al nostro arrivo il Salento sembrava attenderci: quel cielo azzurro striato di nuvole, che si vede spesso solo nei quadri; poi, lampioni, via vai di gente sorridente, un mare trasparente. Eravamo arrivati a Gallipoli..Che fascino, questo borgo di pescatori: sprazzi di poesia e tradizione in un’ostentata modernità.. Palazzi e costruzioni in pietra leccese, il barocco che esplode in ogni dove, mare cristallino e sole sempre generoso che esalta i colori fino all’esasperazione…questa è Gallipoli, la “città bella”.
Passeremo qui i nostri primi giorni di vacanza; abbiamo prenotato un appartamento a Baia Verde, appena a sud della ridente cittadina di Gallipoli.

Che giorni, ragazzi..un mare indimenticabile, che sembrava tutto per noi; per chi va a Gallipoli, le Maldive non sono poi così lontane!
E poi la sera, alla faccia del relax, il tranquillo borgo di pescatori si trasforma: discoteche in spiaggia una dopo l’altra, prese d’assalto, sembra Rimini o Ibiza. Abbiamo scoperto poi che a Gallipoli, in effetti, si concentra il top della movida salentina, bella gente che ha voglia di divertirsi, con la generosa natura che fa da sfondo.
Non posso non parlarvi del pesce di Gallipoli: a me era già successo in Croazia: all’imbrunire, decine di imbarcazioni di pescatori rientrano in porto dopo le loro lunghe ed estenuanti battute di pesca e trovano centinaia di persone pronte ad aspettare loro sul molo, per poter comprare a buon mercato dell’ottimo pesce fresco..mamma mia che delizia!
Ma come tutte le cose belle, anche questo nostro breve ma intenso soggiorno a Gallipoli termina in men che non si dica..ci spostiamo per i restanti giorni, seppur di pochi chilometri..

Raggiungiamo la punta estrema del Salento e dell’Italia, andiamo nella bianca e ridente Santa Maria di Leuca, dove l’Adriatico e lo Jonio si fondono e confondono.E’ uno strano susseguirsi di palazzi e ville, era il rifugio estivo dei nobili di non so quale epoca; buongustai i nobili, però, se sceglievano questa splendida località per trascorrere le loro vacanze.
Qui la costa cambia conformazione, le spiagge caraibiche di Gallipoli lasciano spazio ad un litorale scoglioso e frastagliato, seppur con accessi sempre molto comodi; il colore del mare, qui a Leuca, è di un azzurro intenso che non ricordo di aver mai visto altrove…
Non posso non raccontarvi della nostra giornata in barca, tra insenature magiche e grotte suggestive, lungo l’incantevole e mozzafiato percorso della litoranea adriatica salentina: una giornata dalle emozioni irripetibili, che ha deliziato la nostra vista e anche il nostro palato: a bordo, infatti, in uno scenario unico e memorabile, ci è stato servito un appetitoso pranzo a base di pesce..e tutto ciò con appena 40 euro a persona..
La sera Leuca è sicuramente più tranquilla di Gallipoli, i locali notturni non sono tantissimi, anche se i pochi che ci sono sono veramente molto carini: si tratta di bar sul mare, dove si può bere un rinfrescante drink e fare quattro salti in un contesto paradisiaco..
Dimenticavo: se siete a Leuca, non potete non fare un tuffo nelle cristalline acque delle “Maldive del Salento”, a Pescoluse, ad appena 5 minuti di macchina.

Tanto mare, tanto buon pesce, tanto divertimento, tanta bella gente..questo porterò nel mio cuore del Salento, questo lontano e misterioso lembo d’Italia. Adoro il sublime, adoro questa terra…

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