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La formazione prosegue… in Kenya!

Che differenza c’è tra chi racconta qualcosa e chi trasmette passione per quello che sta raccontando? Se parliamo di viaggi o delle nostre vacanze, di solito chi ci trasmette passione ha esplorato di persona i luoghi di cui sta parlando. Non ci mancano i mezzi per informarci sulle destinazioni turistiche: in internet si trova tutto. Per chi ama ancora il contatto con la carta stampata (come noi!!) può sfogliare centinaia di guide, manuali, riviste specializzate… o semplicemente guardare la televisione la domenica mentre sonnecchia sul divano. Tutti possono studiare una località…. ma non siamo a scuola e anche chi viaggia è ormai quasi autonomo, in questo senso. E allora… Quale è l’odore del Kenya? Di che cosa si parla sulla jeep mentre si entra nel Parco naturale dello Tsavo? Cosa sembra che pensi il bambino keniota che si siede vicino a noi. Vicino vicino. Che ci osserva da un’ora senza dire una parola? A che pagina della guida si trovano le risposte? In che sito internet?
Dare valore aggiunto alla conoscenza di una destinazione è soprattutto trasmettere le sensazioni che si provano mentre si è lì, che colori si vedono, oltre ovviamente a conoscere perfettamente il posto perché ci siamo stati. Trasmettere la soddisfazione che si prova quando dopo tre o quattro docce c’è ancora un po’ di sabbia rossa che resiste sulla pelle che ci ricorda dell’avvistamento dei leoni durante il safari. Questa è la vera differenza che c’è tra chi ci fa sfogliare un catalogo e chi ci offre consulenza per la nostra vacanza.
Ci mostra le sue foto davanti all’impressionante canyon di Marafa e ci racconta di quando, appena sveglio, ha visto passeggiare una famiglia di elefanti a dieci metri dalla sua tenda. E soprattutto… di come ha fatto colazione col sorriso pensando che mancano ancora due giorni al ritorno a casa. Bello, no? Partecipare ad un educational è soprattutto questo. Vogliamo chiamarlo fam trip? Viaggio d’istruzione? Viaggio di lavoro è un po’ brutto… ma comunque il senso resta quello. Al di là di tutte le foto che possiamo fare ad una struttura turistica per sapere che forma ha il porta saponetta nel bagno e se il letto della camera superior è un centimetro più largo di quello della standard, ci portiamo a casa il SAPORE del luogo, gli sguardi delle persone, il loro senso del tempo.
E allora ti rendi conto che gli occhi del bambino vicino a noi che ci sta osservando da un’ora… in un certo senso… CI ASPETTANO. La nostra guida gli chiede se non deve andare a scuola. “Ci sono già stato” dice lui (e sono le nove del mattino). Sei turisti bianchi si sono impantanati con la jeep vicino a lui, vicino a casa sua probabilmente, dove non si ferma mai nessuno, e ora aspettano di ripartire…. Ecco… aspettano. Questa è la cosa più strana che stiamo facendo. Aspettiamo. Di solito siamo indaffarati a fare. Ora ci sentiamo inermi e forse, ogni tanto, ci fa bene. Sembra quasi che questa situazione assurda sia un po’ scuola, per lui . E anche per noi. Un Educational nel senso letterale del termine.

Valeria Silvestrini e Emilio Zanetti
Consulenti di viaggio online Evolution Travel
http://www.evolutiontravel.net/etnews/2012-11.php

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