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ANDIAMO DI PARCO IN PARCO IN LOMBARDIA

In questi giorni, dal 24 maggio al 5 giugno, come ogni anno, Regione Lombardia, assieme agli enti gestori delle aree protette lombarde, ha organizzato “Di parco in parco” un’iniziativa rivolta alla promozione dei parchi lombardi e alla sensibilizzazione dei cittadini verso un sistema verde, quello lombardo, che è tra i più completi e variegati d’Europa. Abbiamo quindi chiesto a Claudio La Ragione, direttore del Parco delle Orobie Valtellinesi, di raccontarci dell’iniziativa e di spiegarci meglio in cosa consiste. Come nasce e qual è lo scopo dell’iniziativa “Di parco in parco”?
Da diversi anni la Regione Lombardia ha costituito “Sistema parchi”, un coordinamento tra la struttura regionale (oggi inserita nella nuova direzione generale Sistemi verdi e paesaggio)e gli enti gestori delle aree protette che organizza iniziative nel settore. “Di parco in parco” nasce accorpando due ricorrenze ed una precedente iniziativa. Le ricorrenze sono la giornata europea dei parchi che si celebra il 24 maggio(i primi nove parchi europei vennero istituiti in Svezia il 24 maggio 1909) e la giornata mondiale per l’ambiente, istituita dall’O.N.U per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano del 1972 nel corso della quale prese forma il Programma Ambiente delle Nazioni Unite, che ricorre il 5 giugno. La precedente iniziativa regionale lombarda “Parchi in festa” era nata per incoraggiare la frequentazione dei parchi promuovendone sia gli aspetti naturali, sia le tradizioni, la cultura, il folklore e la gastronomia, ma necessitava di una collocazione più precisa nel calendario e di una migliore comunicazione.
Lo scopo di “Di parco in parco” è quello di ricordare a tutti, attraverso esperienze dirette nei parchi lombardi, quanto sia importante per l’umanità mantenere la qualità dell’ambiente naturale.
L’iniziativa è arrivata quest’anno alla sua sesta edizione. Può darci un bilancio complessivo delle passate edizioni?
Premetto che per motivi climatici il Parco delle Orobie Valtellinesi ha una fruizione prevalentemente estiva (è disponibile presso gli uffici turistici del parco, oltre che sul nostro sito web, il programma delle gite estive 2011); la collocazione primaverile di “Di parco in parco” non è quindi l’ideale per avere grossi numeri di partecipanti. Ciò nonostante le iniziative degli anni passati, alcune delle quali sono state riproposte, hanno spesso registrato l’esaurimento dei posti disponibili (le proposte sono gratuite, ma i posti sono limitati per non disturbare la fauna o per necessità pratiche di accompagnamento da parte delle guide del parco). Come facciamo a conoscere tutte le iniziative e a sapere quali sono i parchi che aderiscono?
Aderiscono all’iniziativa tutti i parchi lombardi. E’ disponibile una guida con tutte le attività proposte stampata dalla Regione e distribuita dai parchi, dalle strutture periferiche della regione e dagli uffici turistici lombardi.
La regione ha anche preparato una pagina web dalla quale è possibile scaricare il pieghevole in formato pdf.
Quali sono gli obiettivi di quest’anno e dei prossimi, se ci saranno altre edizioni?
Credo che “Di parco in parco” abbia motivi per estendere la propria funzione anche in futuro. Agli obiettivi di fondo dell’iniziativa, cui già ho accennato, nell’attuale edizione si evidenzia la promozione delle foreste nell’anno internazionale dedicato a loro. Anche per questo il nostro parco, che è classificato montano e forestale, propone specifiche iniziative in collaborazione con Ersaf, l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e le foreste. In Italia, e non solo, in ogni provincia si cerca di salvaguardare il proprio territorio con la costituzione di Parchi. Qual è il futuro di queste aree? quali sono gli ambiti di sviluppo? in cosa si deve ancora migliorare?
Negli ultimi anni è molto migliorata la comprensione che conservare la biodiversità e la funzionalità degli ecosistemi è necessario per mantenere condizioni ambientali soddisfacenti. Però il nostro stile di vita non è ancora improntato alla sostenibilità e quindi l’istituzione di un’area protetta rappresenta un comune impegno a preservare almeno le risorse più importanti. Forse in una condizione futura di migliore equilibrio tra uomo e ambiente le aree protette perderanno importanza. Oggi i parchi sono ancora dei territori di riferimento importanti in grado di sviluppare molte potenzialità inespresse. Se il livello delle attività di conservazione è già molto elevato, sono ancora ampi i margini di miglioramento nel campo dell’educazione ambientale, della fruizione turistica e ricreativa. I parchi, soprattutto in un contesto molto urbanizzato qual è quello lombardo, possono anche essere luogo di sperimentazione di nuove forme di sviluppo sostenibile, ma anche luogo di recupero e conservazione delle culture e delle tradizioni locali così attente a non sprecare alcuna risorsa utile.
Un impegno importante, almeno per i parchi montani come il nostro, deve essere compiuto per migliorare il grado di coinvolgimento delle comunità locali; i parchi hanno centri visitatori, siti web, ma il contatto tra i visitatori ed il territorio avviene attraverso gli abitanti, gli addetti alla ristorazione ed alla ricettività, gli agricoltori e i pastori. Solo quando queste persone, che talvolta guardano il parco con diffidenza, vorranno appropriarsi del parco, lo sentiranno come una cosa loro e lo illustreranno con convinzione sarà compiuto un effettivo salto di qualità percepibile dai fruitori dell’area protetta.

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