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Albert Einstein sosteneva che se le api sparissero dalla terra, all’umanità non resterebbero che tre o quattro anni di vita.Le api svolgono un ruolo fondamentale: impollinando le piante, contribuiscono a mantenere la nostra terra bella e varia. La vita di questi nobili insetti è possibile solo in un ambiente sano e non contaminato dall’uso di fertilizzanti ed antiparassitari chimici. E in effetti l’apicoltura può essere assai significativa anche ai fini del controllo ambientale, essendo l’ape un animale molto sensibile alla qualità dell’ambiente in cui vive, e inoltre, per la natura stessa della sua attività, una sorta di "campionatore biologico" assai funzionale, almeno d’estate, in quanto le api, nella loro attività di bottinamento, ispezionano una vasta area attorno all’alveare, venendo a contatto con suolo, vegetazione, aria e acqua. Inoltre il corpo, rivestito di peli, è particolarmente adatto per trattenere i materiali e le sostanze con cui viene a contatto.
Ogni alveare ospita una regina, poche centinaia di fuchi (i maschi dell’ape) e dalle 20.000 alle 70.000 api operaie, secondo il periodo dell’anno con un picco in primavera-estate e un forte calo in inverno, per ridurre al minimo indispensabile il consumo delle provviste. La popolazione non può tuttavia scendere oltre un certo limite, giacché è quella che dovrà rilanciare la colonia in primavera. Durante la stagione produttiva ogni ape operaia vive circa 50 giorni. L’ape regina vive invece fino a 4-5 anni, durante i quali, depone anche fino a 2000 uova al giorno, nella stagione produttiva. Per produrre 1 Kg di miele sono necessari ben oltre 50.000 voli di andata e ritorno dall’ arnia ai fiori, per un totale di 150.000 Km, volati per bottinare fiori che crescono per un raggio di 3 km circa dall’alveare. Le api sono insetti estremamente sensibili all’inquinamento. Non sono mai stati riscontrati casi di inquinamento nel miele, in quanto le api muoiono prima di poterlo accumulare.
Il Miele è un prodotto alimentare che le api producono dal nettare dei fiori. Questo viene bottinato e trasformato, grazie a delle sostanze specifiche proprie delle api, per poi essere immagazzinato e lasciato maturare nei favi dell’alveare. Il miele è costituito principalmente da zuccheri monosaccaridi quali fruttosio e glucosio. La diversa predominanza dell’uno sull’altro determina, con l’abbassarsi delle temperature, la cristallizzazione o meno del miele. Mieli ricchi in fruttosio tendono a rimanere liquidi a lungo, mentre i mieli ricchi in glucosio tendono a cristallizzare col tempo.Si consiglia di ammorbidire un miele cristallizzato ponendo il vasetto a bagno in acqua tiepida (non oltre i 40° centigradi per non variarne le caratteristiche organolettiche).
Alcuni tipi di miele:
Tags: ambiente, api, fruttosio, glucosio, inquinamento, miele
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