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Recupero crediti: alcune linee guida

Sebbene sia un’attività che oramai si è diffusa
capillarmente alcune perplessità esistono ancora per esempio: per esempio qual
è la differenza tra recupero crediti giudiziale e stragiudiziale? Beh la
differenza è molto semplice infatti per recupero crediti stragiudiziale si
intendono tutte quelle pratiche volte a far regolarizzare il debitore però si
riferisce di preciso a tutte quelle pratiche che avvengono senza chiamare in
causa legalmente ma solo attraverso solleciti e stimolazioni a saldare il
proprio debito. Per recupero crediti giudiziale invece si intendono proprio le
pratiche volte a far saldare i debiti insoluti che prevedono
l’attivazione delle procedure burocratiche previste dalla legislazione vigente
nel paese con il conseguente pignoramento dei beni immobili del debitore fino
alla soddisfazione del debito.

La fase stragiudiziale, solitamente la più diffusa, ha
la durata di circa 40 giorni e consta di un sollecito pagamento epistolare, un
sollecito telefonico, un ulteriore sollecito da parte del funzionario
dell’agenzia a cui ci si appoggia, il secondo sollecito epistolare, la diffida
legale e nel caso il debitore non avesse ancora pagato la redazione di una
relazione di intervento per passare poi alla fase giudiziale.

La fase stragiudiziale segue all’incirca le medesime
tappe sia in Italia che negli altri paesi europei essendo delle pratiche ormai
universalmente diffuse nel campo del recupero crediti.

Quali sono le tempistiche per una pratica di recupero
crediti? Le migliori agenzie solitamente riescono ad attivare la pratica
nell’arco di una trentina di giorni, poi ovviamente i tempi variano in base ai
fattori che concorrono il più frequente dei quali è l’irreperibilità del
debitore in questione, elemento che può veramente allungare di molto i tempi.
Ma anche la concezione di saldare il debito ratealmente è uno dei fattori che
influisce sulle tempistiche dando però una tempistica molto più precisa e non
vaga come nel primo caso.

Inoltre non tutti sanno che i costi di recupero crediti
possono essere addebitati al debitore attraverso l’attivazione dell’articolo 6 del Decreto Legislativo n° 231 del 9
Ottobre 2002.

Prima di tutto però
bisogna accertarsi che il debitore e quindi il debito sia recuperabile, infatti
oramai tutte le agenzie prima di agire si premurano di stilare un report
abbastanza dettagliato sul debitore in modo da riuscire a capire innanzitutto
la tempistica necessaria allo svolgimento di tale commissione e soprattutto se
tale procedura ha possibilità di riuscire nella fase stragiudiziale o meno.

E’ questa una procedura
che si sta diffondendo sempre più come misura preventiva per prevenire di dover
ricorrere in seguito al recupero crediti dai propri clienti. Esistono infatti agenzie
recupero crediti che forniscono servizi di reportistica alle aziende sui
potenziali clienti in modo da prevenire la sgradevole procedura di recupero dei
crediti insoluti.

Solitamente i costi di
attivazione delle pratiche di recupero crediti sono accessibili, certo è che il
costo finale di tutta la procedura è molto variabile perché come già
sottolineato molte sono le variabili che concorrono a formare l’intero
procedimento. L’ideale è  affidarsi a
delle buone agenzie di reportistica che possano fornire dati certi e precisi su
quella che è l’impresa del nostro cliente e i suoi precedenti.

A cura di Martina Celegato

Prima Posizione srl, Superare crisi

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