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Black out Google. Panico mondiale | EQ – ESSENZIALE QUOTIDIANO

Che potrebbe succedere in caso di black out? Se una intera città rimane senza luce si accendono le pile, in alcune case sono sempre attaccate alla corrente elettrica con un dispositivo che riconosce quando manca e si accendono automaticamente.
Altri le hanno in un cassetto, magari con le batterie all’interno scariche visto che i black out sono rari ormai.
Altri dopo aver acceso la pila ed essersi assicurati che la mancanza di corrente elettrica è una cosa generale della città vanno a cercare delle candele impolverate, un libro e per qualche minuto sperimentano gli anni che pochi di noi hanno vissuto.
La cosa bella da osservare, in caso di black out notturno, è la totale assenza di luci nelle vie della città escluse quelle delle auto che circolano, qualche edificio con i generatori d’emergenza o con le luci di sicurezza.
Tutto il resto è nell’ombra, dove si nascondono i mostri dell’infanzia e tutti gli uomini neri con le loro mille definizioni.
Tutto il resto è nell’ombra e queste ombre appaiono sono quando c’è il black out; ombre che, col sole che fa il solito giro e i lampioni al solito posto, non compaiono mai; ombre che sono così tante che fanno risaltare ancora di più quelle misere luci che sono rimaste.
Ora, venerdi 16 agosto nei pressi della mezzanotte, c’è stato un black out, ma non di corrente; il black out è durato solo quattro minuti ma la luce non è andata via; il black out è stato così inaspettato che è come se si fosse trattato di un eclissi improvvisa di sole.
Si è spenta Google.
Tutta Google: Gmail, YouTube, Maps, Calendar, Google Serch e News, il Play store di Android. Tutti i servizi di Google sono stati spenti 4-5 minuti.
Vi chiederete se c’era bisogno di fare un editoriale su questa scempiaggine.
Il black out ha portato una diminuzione del traffico internet del 40%, alla mezzanotte italiana. Il 40% nel mondo.
La nostra mezzanotte corrisponde, negli Stati Uniti agli orari gornalieri, basta andare indietro tra le 4 e le 8 ore per coprire dall’Alaska a New York, momento di lavoro, di telefoni accesi e sempre connessi.
Impossibile fare calcoli, tipo il 40% del traffico mondiale mentre mezzo mondo dorme vuol dire l’80% globale; sono calcoli impossibili, ma la cifra è spaventosa. Basta provare ad immaginare Google spenta per un giorno intero.
Inimmaginabile il potenziale, ma nemmeno le contromisure: quali sarebbero le nostre pile o candele?
Escludendo Gmail e Youtube che non sono rimpiazzabili, la metà degli smartphone mondiali (metà letterale) sarebbero utilizzabili a meno di mezzo servizio, visto che la maggior parte dei servizi online funziona con un account Google.
Per chi come navigatore usa le mappe di Google dal telefono o da tablet dovrà perdere del tempo prima di scaricarne un’altro dalla store.. ma Windows o Apple, visto che Google Play è chiuso.
Così come cercare una via sul pc con streetview, controllare i file caricati dal pc di casa sul cloud, Drive.
La pagina di ricerca di Google di quanti pc al mondo sarà la home page ? e con cosa cerco se quella è fuori uso? Bing? (come funziona?) Arianna? (esiste ancora?) Virgilio? Volunia? (Cos’è?) Ask? (E se non ho domande?)
Forse Google è riuscita ad essere essenziale tanto quanto il computer stesso, quasi come il sistema operativo Windows sui pc di tutto il mondo, i social network come Facebook e Twitter.
Il discorso diventerebbe un simposio se a quello che abbiamo appena detto aggiungessimo l’importanza dei nostri dati personali che queste poche società detengono, talmente privati da essere il capitale degli indirizzi politici dei prossimi anni.
Ogni tanto un bel libro a lume di candela potrebbe essere la soluzione.

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