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Il circo Berluscaz storia vera di un circo finto

                  Il circo Berluscàz

Questa è la vera storia del celeberrimo Circo
Berluscaz.
Il circo Berluscaz era comandato da un uomo dispotico ed
arrogante che stava sui coglioni a tutta la gente che lavorava con lui,
animali compresi, ma nessuno osava dirgli niente perchè era lui che li
manteneva tutti.
Voleva decidere  su tutto e su ogni cosa voleva
avere l’ultima parola…e quasi sempre la sua ultima parola era IO…ci
penso IO…lo faccio IO…è mIO…era però convinto che tutti lo
amassero e anche  il lanciatore di coltelli Finezza che più di una volta
aveva cercato di colpirlo alle spalle, ma con scarso successo e grande
frustrazione del tiratore, ex fascista  ormai divenuto a più miti
consigli, di quei tempi gli era rimasto solo un tatuaggio  col volto del
duce che aveva provato a rimuovere con della candeggina  con scarsi
risultati, l’effige si era solo sbiadita e adesso sembrava avesse una
specie di sindone fascista sulla spalla.
L’autista di Berluscaz era
tale Gasparre, un omino che in fatto di intelligenza se la giocava alla
pari con Wanda, lo scimpanzè del circo…in compenso era entrato nel
guiness dei primati come peggior trapezzista del mondo, riuscendo a far
cadere tutti i partner con cui aveva lavorato…si lasciava dondolare
sul trapezio e poi si addormentava di schianto…un’altra preoccupante
prerogativa dell’uomo era che si riusciva a perdere in ogni luogo e in
ogni lago…una volta il circo era atteso a Lucca…Gasparre condusse
l’intera carovana a Islamabad, dove in cambio di tre cammelli fu venduto
a un ricco possidente locale che gli fece accudire i suoi animali
…riuscì a scappare solo dopo parecchi mesi e da allora guarda i
cammelli con un certo sospetto…
L’unica persona con cui Berluscàz
parla volentieri è Mister U. l’uomo più forte del mondo che elargiva
consigli a pieni mani al capo, il tutto in dialetto bergamasco…passava
ore e ore a parlargli di politica, donne e massimi sistemi ogni giorno,
e ogni giorno, Berluscaz gli ripeteva la stessa frase:
" Mi piace
il suono della tua voce melodiosa…pensa che bello se tu imparassi la
mia lingua e io potessi capire quello che mi dici…un giorno voglio
imparare anch’io l’aramaico…mi porterai con te  in Aramaica quando
tornerai al tuo paese?…deve essere bellissima in questa stagione"
"
Ma va a da via el cul"
" Va a da via el cul anche a te Mr U
carissimo e che Allah ti protegga…e pensare che ci sono razzisti che
non vi vogliono in Italia…"
Alla cassa del circo Berluscàz c’era il
portoghese Tremontinho…un portoghese( non pagava mai un conto…una
volta per non pagare una fattura riuscì a rimanere in stato di morte
apparente davanti a un fornitore per tre ore…) incazzoso e pallido che
passava le sue giornate a cercare di mantenere a galla il circo
organizzando corse di topi e combattimenti tra canguri.
Era un circo
scalcinato ma Berluscàz ne parlava come del circo migliore del
mondo…il più bello…il più invidiato…il più migliore( l’italiano
non era il suo forte) il più pieno d’amore…e a questo proposito è
giunto il momento di parlare di Maria Rosaria l’incantatrice di serpenti
, detta Marò, attrazione principale del circo e grande amore segreto
del capo.
Si erano conosciuti durante una sosta della carovana
all’osteria della bovazza** dove Marò faceva la valletta ad una specie
di riffa locale dove vinceva l’uomo meglio attrezzato da madre
natura…( da qui il nome della riffa "Mazza Grande")…fu subito un
amore travolgente…lui le promise di farla diventare la star del
circo…" Ma io non so far niente" si schermiva lei " Non è vero, hai
doti fuori dal comune" " Infatti abito in una frazione" rispose
sporgendosi in avanti e provocando una colite nervosa al Finezza e ben
altri turbamenti al capo…"Ahahahh sei anche spiritosa…"fissando
incantato lo spettacolo…fu così che Marò divenne l’incantatrice di
serpenti.
C’erano anche altri personaggi che popolavano il circo :
c’erano i Ciquitos brothers, giocolieri messicani, famosi perchè
riuscivano a far girare 12 palle contemporaneamente, il domatore tedesco
di tigri Niklaus famoso per i suoi metodi : " Baghera…mavalà vieni
qua…Baghera…mavalà stai lì…" la tigre aveva avuto un esaurimento
nervoso e aveva cercato il suicidio impiccandosi alla gabbia, c’era il
mago Gnazio, detto tre dita…il coniglio  che nascondeva nel cilindro
lo odiava e se Gnazio metteva la mano nel cappello per estrarre
l’animale, questi lo azzannava ferocemente…per poi scomparire
misteriosamente…erano quindici anni che viveva nel copricapo e nessuno
lo aveva mai visto…era detto il coniglio fenice…
La vita
scorreva felice nel circo Berluscàz…ma, come sapete bene, tutte le
cose belle sono destinate a finire…un brutto giorno da una macchina
scesero quattro siciliani che chiedevano di esssere pagati per certi
cavalli ordinati e mai pagati…Tremontinho cercò di prendere tempo col
solito numero della morte apparente ma fu tumulato all’istante in una
colonna di cemento…Berluscàtz approfittò della situazione per
infilarsi nella macchina di Gasparre e urlargli " Presto,
scappiamo"…il poveraccio si svegliò di soprassalto e innestò la
retromarcia cappottandosi dentro la gabbia di Baghera che stava cercando
di uccidersi trattenendo il respiro…appena vide l’auto capovolta in
mezzo alla gabbia le si avventò contro cercando di sbranarla…"
Facciamo qualcosa…è uno strazio vedere questo…" urlò Marò…"Hai
ragione" rispose Finezza " Vado a prendere un apriscatole per la tigre" e
sparì fischiettando Faccetta Nera…dopo tre giorni la situazione era
in stallo…tigre fuori e i due dentro…Berluscàz prese in mano la cosa
e spiegò a Gasparre un complicatissimo piano usando i finestrini come
lavagna…sarà stata la posizione a testa in giù o una predisposizione
naturale ma dopo sedici schizzi e nove ore di spiegazioni l’unica cosa
che a Gasparre ronzava in testa era che quei disegnini gli ricordavano
tanto il volto di Paperoga…poi disse una cosa che avrebbe cambiato la
vita ad entrambi:
" Me cojoni che caldo…apro un pò il
finestrino…"… … … …Baghera li tirò fuori entrambi a zampate
nel culo e, tra la ola dei dipendenti del circo, li costrinse ad
esibirsi per lei saltando nel cerchio di fuoco…poi girò la macchina,
fece rientrare i due meschini si mise al volante e partì…nessuno seppe
più niente, anche se molti giurano di aver visto il trio esibirsi in
qualche sagra di paese.
Questa è la  storia del circo
Berluscàz…ogni riferimento a cose, fatti o persone è puramente casuale
e chi ci si riconosce ha la coda di paglia…e noi, invece, ci
rivedremo ancora qui, se ne avrete voglia…se vedemu
P.S. Grazie a
Dru per l’idea…non c’è niente al mondo che valga un sorris

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