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Marchionne: “Mercato auto in crisi anche nel 2012”

Nemmeno l’anno prossimo il mercato automobilistico segnerà una ripresa sostanziale. Alfa Romeo sbarcherà negli Usa nel 2013. Fiat non lascerà l’Italia anche se i numeri sono preoccupanti.
È ancora lontano il momento in cui il mercato dell’auto ritornerà a crescere o quantomeno a riprendere nuova linfa. Nemmeno il prossimo anno, indicato come il momento per rivedere alcuni segnali di ripresa, sarà quello giusto per la risalita del settore auto, soprattutto in Italia. A perseverare un realismo cinico e senza illusioni sono le parole pronunciate da Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di Fiat, che oggi si è concesso ai giornalisti toccando tematiche differenti sull’attuale momento dell’azienda torinese e del mercato automobilistico in generale.
L’occasione per ascoltare le parole di Sergio Marchionne è stata la presentazione della nuova Lancia Thema che si è svolta a Torino nel quartier generale del Gruppo Fiat. Oltre a fare il punto della situazione sul mercato, il numero uno del lingotto ha annunciato che l’Alfa Romeo sbarcherà negli Stati Uniti nel 2013. Come già accaduto in passato diverse volte con altre vetture, l’Alfa Romeo andrà alla ricerca di un terreno più fertile per il suo rilancio come il mercato statunitense rispetto a quello italiano dove lo stagnamento fa fatica a passare. L’obiettivo comunque è quello di lanciarsi in USA ma ritornare subito in Europa con una scia di mercato già segnata. Per far ciò, ha detto Marchionne, sarà coperta l’intera gamma di Alfa Romeo, fino al segmento A.
Sullo stato attuale del settore auto appena qualche giorno fa sono stati diffusi alcuni dati relativi al mercato automobilistico europeo che alimentano un minimo di speranza di ripresa. I numeri sono stati raccolti dall’Acea, l’associazione che raduna le case costruttrici europee, e si riferiscono alle vendite delle auto nei 27 Paesi UE + Efta. Il mese di settembre 2011 ha fatto registrare un valore complessivo delle automobili vendute in rialzo dell’1,1% rispetto alla cifra che fu fatta segnare nel settembre 2010. Un dato positivo anche se estremamente relativo visto che all’interno vengono snocciolati i differenti trend di vendite e quote di mercato delle varie case automobilistiche europee.
Costruttori come Volkswagen, Psa Peugeot Citroen, Renault, Gm e Ford al momento navigano in acque migliori rispetto a quanto accade a Fiat. L’azienda italiana ha infatti perso più di mezzo punto percentuale in termini di quota di mercato, passando dal 7,1% dello scorso anno al 6,5% di quest’anno.
I numeri degli ultimi tre anni sono impietosi sia per il mercato italiano che per Fiat. “Il mercato italiano sta raggiungendo livelli che non si vedevano da venti, trent’anni. Si è passati da 2.450.000 unità del 2008 a 1.750.000 stimate per il 2011, con una perdita di circa 700.000 vetture. Alla Fiat costa 210.000 vetture, ovvero l’equivalente di uno stabilimento italiano”, sono queste le parole usate da Marchionne per illustrare la situazione attuale.
Secondo Marchionne, dunque “è inutile cercare modelli nuovi, a chi li vendiamo se non c’è mercato? La macchina sta girando ma è il mercato che è estremamente difficile”. Al di là di nuovi possibili investimenti da parte di Fiat come di altri costruttori di auto, sono le condizioni economiche e finanziarie contingenti che frenano la possibile ripresa. A poco servono i lanci di nuove vetture, ma nonostante ciò da poco sono state lanciata la nuova Ypslon, in attesa che tra poco arrivi il turno della nuova Panda.
Alcune domande della stampa hanno poi voluto portare l’attenzione ancora una volta sul possibile pericolo che la Fiat, dopo l’addio a Confindustria, possa lasciare, in un futuro molto prossimo, l’Italia dislocando tutte le proprie attività negli Stati Uniti. Marchionne sulla questione ha risposto con durezza ribadendo che la Fiat non lascerà il nostro Paese e di essere stufo di rispondere per l’ennesima volta a questa domanda.
Il numero uno di Chrysler e Fiat ha detto la sua anche sull’atteso declassamento inflitto al Lingotto da parte di Fitch definito come una non sorpresa la rivista considerazione degli asset strategici della casa automobilistica italiana. Per Marchionne non c’è al momento la necessità di ritoccare gli asset e i target previsti per il prossimo anno: “non credo che dovremmo rivedere i target 2012 per il gruppo Fiat”, e poi ha aggiunto “non vedo Fiat senza Chrysler, per me esiste un unico gruppo. Per quanto riguarda il 2012 non credo che dovremo spostare i numeri del 2012. La cosa importante è che nel 2011 i target saranno in linea con le aspettative”.
Infine l’Ad italo-canadese ha smentito le voci che si rincorrono su un’eventuale vendita della società controllata Usa CNH: “È la terza volta che il CEO di Agco dice sciocchezze. Io ho risposto male già tre volte, la CNH non è in vendita, non ho alcuna intenzione di cedere interessi nella società a qualcun altro”. Dopo le dichiarazioni a ruota libera di Marchionne il titolo Fiat ha perso in Borsa lo 0,7% anche per via delle previsioni di scarsa fiducia per un difficile 2012 dell’automobile.
Fonte: stylemotor.it

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