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Scuola di Psicoterapia Cognitva: perché è così acclamata?

Quando si parla di Scuola di Psicoterapia Cognitiva, intendiamo un corso di specializzazione approvato dal MIUR, il cui insegnamento si rifà sostanzialmente ad un preciso orientamento: i pensieri ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e l’interpretazione della realtà sono strettamente legati alle persistenti emozioni e sentimenti del paziente, in altre parole al suo comportamento. In linea teorica si propone una terapia unicamente cognitiva, nella pratica molto spesso si abbina ad essa un approccio comportamentale: ecco perché infatti si può parlare di CBT (Cognitive- Behavioural Therapy), o più “semplicemente” di TCC (Terapia Cognitivo- Comportamentale). In ogni caso, si tratta di una delle forme più note e diffuse della Psicoterapia.

Scuola di Psicoterapia Cognitiva secondo la critica
Dando per scontato che sappiate già cosa si intende per Psicoterapia (ovvero pratica terapeutica atta a curare disturbi psicopatologici di diversa gravità e natura), proseguiamo dicendo che la Scuola di Psicoterapia Cognitiva è soprattutto specializzata per il trattamento dei disturbi d’ansia e depressione, così come riportato dai documenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Vi sono diversi pareri contrari in merito a tale orientamento, in quanto ne sottolineano la dimensione quasi esclusivamente funzionale, centrata sui sintomi e visto come un approccio piuttosto superficiale. Ciò nonostante, da anni la scuola di Psicoterapia Cognitiva viene ormai considerata come una delle migliori nel vasto panorama della psicologia clinica: l’omonima terapia ha mostrato alti tassi di efficacia (soprattutto in termini di riduzione sintomatologica) e, più volte, è stata come parametro funzionale di riferimento per altri tipi di psicoterapie.

Cosa si impara in una Scuola di Psicoterapia Cognitiva?
Meritevole o non meritevole di attenzione, una qualsiasi Scuola di Psicoterapia Cognitiva che si rispetti è finalizzata alla preparazione teorico- pratica degli allievi, sia in campo clinico che in quello della ricerca scientifica. Da un punto di vista teorico, ciascun allievo studierà i disturbi relativi all’intero ciclo di vita (infanzia, adolescenza, età adulta e terza età) ed acquisirà le dovute conoscenze e competenze su come impostare e condurre autonomamente un caso clinico (in altre parole, ci si riferisce all’impostazione della diagnosi, trattamento, prevenzione di eventuali ricadute…). Le Scuole di Psicoterapia Cognitiva non sono tutte uguali. Vi sono infatti quelle che propongono un piano di studi ancora poco diffuso in Italia, in quanto fanno spazio a materie presenti già nei paesi anglosassoni, come ad esempio: Schema Therapy, Psicoterapia affermativa e trattamento di problematiche specifiche per clienti omosessuali, Dialectical Behavior Therapy, IBS (Irritable Bowel Syndrome) e così via.

Una scuola di Psicoterapia Cognitiva è sinonimo di garanzia?
Al di là delle critiche che possano piovere sull’orientamento della Scuola di Psicoterapia Cognitiva, è bene sapere che in tanti dopo la laurea decidono di specializzarsi in questo indirizzo teorico. Essa proporrà un’adeguata formazione sugli sviluppi più recenti ed aggiornati dell’omonima terapia e si “impegnerà” a: garantire delle buone capacità psicodiagnostiche mediante una vasta gamma di test; ad offrire una parte ben strutturata sull’età evolutiva (in cui viene approfondito il trattamento dei principali disturbi); ad affrontare la cura dei disturbi alimentari, non solo da un punto di vista teorico. La scuola di Psicoterapia Cognitiva, infatti, organizzerà inoltre più esercitazioni pratiche in cucina, di educazione e svariati laboratori di aggiornamento.

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