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Gli ecochic hanno istruzione e reddito medio alti, vivono prevalentemente in città e hanno un comportamento attivo nei confronti dell’ambiente. Hanno però abitudini alimentari e di acquisto contraddittorie e spesso si comportano come se scegliessero di seguire più un trend modaiolo di facciata che un’autentica idea ecologista.
Gli ecologisti, invece, sono meno contraddittori.
Adottano anche loro uno stile di vita ecosostenibile ma cercano di comportarsi coerentemente quando fanno acquisti. Per nutrirsi preferiscono cibi biologici, ricchi di fibre e salutari. Spesso sono anche vegetariani.
Negli Stati Uniti sono in molti a dichiararsi ecologisti perché è un modo chic di essere socialmente all’avanguardia, salvo poi, come dice la ricerca di cui sopra, predicare bene e razzolare male: la villa con vista sull’oceano coperta di pannelli solari e l’automobile in garage che costa 200.000 dollari e che per fare tre chilometri consuma un litro di benzina.
E’’ nato così un movimento trasversale di ecologisti che, ribellandosi allo snob-ambientalismo, intriso di luoghi comuni e anche molto costoso, ha cercato di riavvicinare all’ecosostenibilità la gente comune. Perché, dicono, le scelte di consumo ecocompatibili non devono avere per forza costi proibitivi e non devono essere solo quelle che ci fanno sentire diversi dagli altri e più alla moda.
Tutti sanno che fare acquisti nei supermarket bio è più costoso, in media del 20%. Ma si può anche essere bravi ecologisti non comprando prodotti bio.
"Notizie tra le linee", il web magazine di Terna, riporta un decalogo che demitizza le scelte "eco modaiole" e dà consigli accessibili alle tasche di tutte le classi sociali.
Tags: cibi biologici, ecochic, ecologia, ecologisti, ecosostenibilità, vegetariani
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