No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

Come Trasformare la Vergogna e il Disgusto di Sé in psicoterapia

La dottoressa Janina Fisher ha tenuto, in settembre, presso le aule del Barbican Centre di Londra, un workshop sull’intervento in psicoterapia con pazienti affetti da PTSD e/o Disturbi Dissociativi che portano come problema la vergogna e il disgusto. Il workshop è stato organizzato dal centro “City Psychotherapy” di Londra, coordinato da C. Cox, allieva e codidatta del Sensorimotor Psychotherapy Institute locale.
Innanzitutto per chi non la conosce occorre dire che Janina Fisher, è una psicologa clinica e una didatta presso il “Trauma Center”, ambulatorio e centro di ricerca fondato da Bessel van der Kolk. Conosciuta a livello mondiale per la sua esperienza sia come terapeuta che consulente, è anche ex presidente della New England Society per il trattamento del trauma e dissociazione, membro dell’EMDR Associazione Internazionale, un membro fondatore dell’SPI e docente dell’Harvard Medical School. La Dr.ssa Fisher insegna a livello nazionale ed internazionale sui temi legati all’integrazione tra ricerca e trattamento e su come introdurre nuovi paradigmi di trattamento del trauma in approcci terapeutici tradizionali. La Dr.ssa Fisher è una relatrice apprezzata in tutto il mondo per il suo lavoro pionieristico in questo campo. Ha una reputazione di ottima insegnante e come terapeuta e consulente. Il suo pedigree accademico e professionale garantisce il rispetto di tutte le discipline psicologiche.
In questa occasione il suo intervento ha richiamato un folto gruppo di psicoterapeuti e psichiatri interessati allo sviluppo della Sensoritmotor Psychotherapy, in particolare nell’intervento clinico sulla vergogna in pazienti post traumatici e con disturbi dissociativi. Quest’ultima è uno dei più difficili item su cui lavorare in consultazione. Essa ostacola spesso il progresso terapeutico e presenta molti potenziali insidie per il terapeuta. La vergogna e il disgusto di sé servono però, come essenziali strategie di sopravvivenza per coloro che hanno sperimentato un trauma dello sviluppo o altri schiaccianti difficoltà nella vita, sostiene la dottoressa Fisher (2007). Le scoperte delle neuroscienze moderne, secondo la relatrice, ci permettono oggi di raggiungere parti della psiche-corpo che le tradizionali psicoterapie non sono state in grado di raggiungere. Nuove tecniche, come quelle impiegate nella Sensoritmotor Psychotherapy, sono altamente efficaci nel facilitare l’adattamento di queste strategie di sopravvivenza. Sono adottabili, dice la Fisher da psicoterapeuti che pur provenendo da altre scuole, si formino adeguatamente. Dice la dottoressa: “Quando gli approcci tradizionali psicodinamici e cognitivi comportamentali sono integrati con interventi sensomotori, problemi di vergogna e disgusto di sé diventano strade per la trasformazione, piuttosto che gli ostacoli al progresso.”(2007-2013).
Questo workshop, a detta dei partecipanti che ho intervistato, è stato di beneficio perché hanno acquisito le informazioni che si aspettavano e hanno sperimentato anche le modalità di intervento indicate dalla relatrice. Infatti, attraverso la sapiente alternanza tra momenti di lezione frontale ed esercitazioni in piccoli gruppi, gli obiettivi d’apprendimento sono stati raggiunti, stando agli esiti dei questionari di valutazione dell’evento. La maggioranza dei partecipanti ha dichiarato di aver le idee più chiare su:

  • capire e identificare le componenti neurobiologiche della vergogna;
  • aiutare i pazienti ad apprezzare il ruolo di vergogna e disgusto di sé, come un sintomo di trauma e un aspetto essenziale della loro strategia di sopravvivenza;
  • riconoscere il ruolo di schemi cognitivi negativi nel perpetuare la vergogna e applicare interventi per trasformare questi schemi;
  • utilizzare le tecniche per risolvere i modelli neurobiologici della vergogna;
  • aiutare i pazienti a diminuire la paura di affetto positivo e aumentare la loro tolleranza per effetto positivo.

Vorrei chiudere con una nota sui partecipanti, coinvolti dalla grande umanità e dal carisma della docente, sono stati impegnati in esercitazioni con esposizioni molto dure, che a volte non si propongono in un contesto allargato, nel timore di contrariare l’audience. Invece, in questo caso, assicuro che nessuno dei presenti non solo si è tirato indietro, ma ci si è messi in gioco fino in fondo, per il gusto di imparare le tecniche, per la curiosità di sperimentarne l’efficacia e forse uscendo così dall’aula con un aumentato senso d’efficacia da portare in seduta.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing