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Denti perfetti: l’aiuto discreto della chirurgia

La chirurgia orale è diventata la freccia in più che il dentista moderno utilizza sapientemente per arrivare a risultati magnifici.

I campi d’applicazione della chirurgia orale, che è parte della chirurgia maxillo-facciale, sono vastissimi e spaziano dall’implantologia alla chirurgia ortognatodontica, passando attraverso la classica chirurgia delle neoformazioni benigne del cavo orale.

L’uso delle tecniche chirurgiche riabilitative e ricostruttive, presso gli studi professionali specializzati, è davvero routinario. Il chirurgo della nostra epoca riesce a salvare ed utilizzare proficuamente denti che pochi anni fa erano destinati irrimediabilmente all’estrazione. Oggi s’interviene con successo anche nella paradontopatie, la piorrea d’antica memoria, riuscendo a ricostruire osso laddove non esiste più, regalando nuova vita a denti ormai vacillanti, che con il nuovo supporto osseo ridiventano fissi e forti.

Sicuramente, per il dentista, l’implantologia è una di quelle svolte storiche che lasciano un’impronta nella società, il chirurgo che la pratica risolve brillantemente, con gran soddisfazione del paziente, casi assolutamente impossibili fino a pochi anni or sono. Il professionista esperto in tale materia, può sostituire un dente, o addirittura tutta un’arcata dentaria, con impianti osteointegrati.

Ma la cosa più affascinante, e di grande risalto, è senza dubbio l’unione e l’intersezione di queste tecniche che portano a risultati insperati. La ricrescita ossea, con innesti ossei e membrane d’osteorigenerazione, unitamente all’utilizzo dell’implantologia, fa sì che il professionista riesce a dare il massimo dell’estetica alla sua riabilitazione protesica, aggirando, quindi, le difficoltà anatomiche in maniera definitiva. Far ricrescere osso non significa solo ridare forza ad un elemento dentario, ma serve anche per aiutare il chirurgo a ridisegnare i tratti somatici del paziente facendo sparire i segni degli anni, ringiovanendo, quindi, il sorriso.

Le tecniche, qui così succintamente descritte, sono ovviamente raffinate e richiedono lunghi studi e competenza, ma il professionista specializzato riesce ad ottenere il meglio per soddisfare il suo paziente. Il lavoro è certosino, la scelta dei materiali più idonei è meticolosa, ma i risultati sono gratificanti.

L’ortodonzia, la branca dell’odontoiatria che si occupa “raddrizzare i denti”, negli ultimi anni, si è legata strettamente alla chirurgia maxillo-facciale, poiché dalla loro sinergia si ottengono risultati oltremodo soddisfacenti. Un dente mai erotto, ad esempio, che rimane incastrato profondamente nel mascellare o nella mandibola, può essere tranquillamente intercettato chirurgicamente e portato in arcata con apparecchi idonei, evitando protesi premature. In questo caso, il vantaggio di recuperare denti fondamentali per il loro ruolo nella corretta masticazione è enorme, basta citare, uno fra tutti il canino, la cui perdita è fonte di tanti problemi occlusali.

Le opportunità che la chirurgia accoppiata all’ortodonzia possono dare sono vastissime e raggiungono il vertice sicuramente con la chirurgia ortognatodontica, in cui un viso con gravi alterazioni ossee può essere ricondotto ad un’estetica insperata. Questi interventi sono indubbiamente molto complessi e richiedono equipe altamente specializzate ed attrezzate, ma i risultati sono veramente apprezzabili. Le moderne tecniche operatorie permettono, al chirurgo maxillo-facciale, di modificare estesi tratti del viso, singolarmente o anche contemporaneamente, per approdare al tratto somatico più confacente al paziente.

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