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L’asma bronchiale: brevi note sulla patologia, sulle sue cause, la diagnosi, e il trattamento.

Introduzione
L’asma bronchiale è una malattia che danneggia i bronchi. Nei paesi occidentali, compresa l’Italia, il numero di individui che soffre della patologia cresce da alcuni anni. L’asma si può definire un’infiammazione cronica, ossia che perdura nel tempo, delle vie respiratorie che si accompagna a: episodi ricorrenti di difficoltà di respirazione, oppressione toracica, respiro sibilante, tosse.
Si tratta di una patologia che, se non curata adeguatamente, può provocare delle conseguenze anche gravi.
Cause
Tra i fattori che possono rendere i pazienti maggiormente soggetti all’insorgenza della patologia ricordiamo:
Allergia: l’esposizione ad allergeni presenti nell’aria, come acari, pollini, muffe o altro sono in grado di provocare una reazione infiammatoria allergica nei soggetti predisposti;
Infezioni: Diversi virus e batteri sono in grado di provocare l’infiammazione delle vie aeree, causando crisi;
Sostanze chimiche: L’inalazione di sostanze irritanti negli asmatici è in grado di provocare un’infiammazione severa e quindi una crisi di asma;
Stress: Situazioni di forte stress fisico, per esempio a seguito di attività sportiva più o meno intensa, o psicologico possono causare broncocostrizione;
Freddo: L’esposizione ad ambienti freddi può essere causa di attacchi asmatici;
Reflusso gastroesofageo.
Tra le cause della patologia bisogna anche menzionare alcuni farmaci; questi possono esserne causa o possono portare ad un peggioramento del problema. Se ci sono precedenti familiari con evidenza della patologia il paziente avrà maggiori probabilità di soffrirne. In alcuni casi, inoltre, cause ambientali possono indurre l’insorgenza della patologia a una persona già geneticamente predisposta.
Diagnosi
Per accertarsi della presenza della patologia, il primo passo da compiere è, ovviamente, quello di consultare un medico, meglio se uno specialista. Il medico procederà ad un’anamnesi dettagliata e probabilmente vi prescriverà gli esami del sangue o di diagnostica per immagini per confermare la diagnosi. La diagnosi sperimentale viene effettuata tramite esami funzionali come la spirometria (o PEF, Peak Expiratory Flow); esami che sono in grado di misurare la capacità respiratoria di un individuo e quindi di valutarne la eventuale compromissione. Possono essere condotti anche test allergologici che in grado di far emergere delle sensibilità individuali a fattori ambientali. Esistono poi i cosiddetti test di provocazione bronchiale che risultano particolarmente utili nei casi in cui il paziente manifesta i sintomi caratteristici dell’asma, ma che nello stesso tempo presenta test spirometrici normali.
Prevenzione
La malattia si previene fondamentalmente cercando di mettere in atto tutte quelle buone norme in grado di mantenere una condizione di salute ottimale nell’organismo, quindi: bere frequentemente aiuta a depurare l’organismo e ad evitare l’accumulo di tossine, mantenere il giusto peso, evitare di fumare, svolgere attività fisica quotidianamente. Inoltre, è opportuno effettuare periodicamente una completa analisi del sangue e un check-up di routine. Diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione a cani e gatti nel primo anno di vita diminuisce la probabilità di sviluppo di asma negli anni successivi.
Trattamento
Si possono distinguere due tipi di trattamento, uno di fondo che mira a tenere sotto controllo quotidianamente i sintomi dell’asma, ed uno sintomatico che mira a risolvere gli episodi acuti. I corticosteroidi (cortisone) sono i farmaci più efficaci per un trattamento di fondo, anche per il loro potere antiinfiammatorio, mentre i beta2 antagonisti sono i farmaci di prima scelta per un trattamento sintomatico, cioè al bisogno.
Per informazioni su argomenti di medicina e benessere è possibile visitare il sito sul portale della salute.

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