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Nuovi metodi per sconfiggere le emorroidi

Oltre il 60% degli italiani sopra i 18 anni soffre di emorroidi. Nuove tecniche mini invasive consentono di trattare le emorroidi senza ricorrere a interventi chirurgici. Ma la prevenzione rimane fondamentale. Tra le cause della patologia emorroidaria c’è la diarrea, disturbo comune e spesso sottovalutato.
Dr. Rosi Gianluigi, qual’ è la correlazione tra la diarrea e la patologia emorroidaria? Vi è uno stretto rapporto di causa- effetto: le emorroidi sono dei cuscinetti disposti in prossimità dello sfintere anale, costituiti da vene alimentate dalle arterie emorroidarie e che contribuiscono al mantenimento degli stimoli naturali. In condizioni fisiologiche normali, i pacchetti emorroidari sono localizzati al di sopra delle strutture sfinteriali del canale anale.
La presenza di feci liquide ad alto tasso di acidità provoca irritazione e infiammazione del plesso emorroidario durante la defecazione. Ciò determina un’infiammazione con danno del trofismo della mucosa e dei capillari con comparsa di dolore, sanguinamento e prolasso. Una correzione della diarrea provoca una riduzione di secrezioni acide ed un miglioramento del trofismo della mucosa emorroidaria.
Dr. Colucci, cos’è esattamente la diarrea e quali sono le sue cause? Per diarrea si intende un aumento della quantità delle feci superiore a 200 gr al giorno, con più di tre evacuazioni giornaliere costituite da feci prevalentemente liquide. È una patologia comune, soprattutto negli anziani, con una prevalenza dal 7 al 14%. Da distinguiamo tre tipi diversi di questa patologia: una diarrea secretoria (caratteristica delle infezioni virali e batteriche); una diarrea osmotica (caratterizzata dalla presenza di composti capaci di richiamare acqua nel lume intestinale); una diarrea da malassorbimento, (tipica ad esempio della celiachia e dovuta a riduzione della superficie assorbente intestinale).
La diarrea può riguardare l’intestino tenue o il colon: nel primo caso, è caratterizzata da feci voluminose e abbondanti; nel secondo caso, da feci di piccola quantità con frequenti scariche giornaliere. Dr. Colucci, esistono altre cause che provocano l’insorgere della diarrea? Per ciò che concerne le patologie dell’ileo, abbiamo la malattia celiaca, il morbo di Crohn dell’ileo, la sovrappopolazione batterica del tenue, i linfomi intestinali.
Infine, abbiamo la pancreatite cronica ed il tumore del pancreas, la colecistectomia, la sindrome dell’intestino corto. Inoltre molti farmaci possono causare diarrea, i più comuni sono gli antiacidi, gli antiaritmici, gli antibiotici, ma anche alcuni anti-infiammatori e chemioterapici. Dr. Rosi, lei e il dr. Colucci avete messo a punto un nuovo trattamento per la cura delle emorroidi in modo efficace e non invasivo. In cosa consiste? Questa tecnica, l’endosclerosi del plesso emorroidario, trae ispirazione da una lunga esperienza nel trattamento della sclerosi delle vene varicose attraverso la tecnica detta Scleromousse, che eseguo personalmente da anni.
L’abbiamo adattata alla cura delle emorroidi oramai da oltre 5 anni. Consiste nell’iniezione nel plesso emorroidario di un piccolo volume (2 ml.) di principio attivo sclerosante. Questa mousse provoca un’immediata retrazione con successiva risalita del plesso, e quindi la sclerosi dello stesso. L’iniezione è assolutamente indolore e non richiede anestesia. Avviene in regime ambulatoriale: il paziente può tornare il giorno stesso a casa. Esistono quattro stadi di gravità della patologia: le emorroidi sensibili al trattamento sono di secondo e terzo grado e, in alcuni casi, anche quelle di quarto. La tecnica può essere ripetuta in periodi successivi, in numeri e frequenza variabili; di solito effettuiamo sempre un ulteriore trattamento a 40 giorni dal primo.
Su oltre 700 persone trattate, il 90% dei casi ha avuto successo, ottenendo spesso la regressione totale della malattia. Tutti i pazienti hanno visto migliorare sensibilmente la propria qualità della vita. Dr. Colucci, come è possibile risalire alle cause scatenanti della diarrea? È importante l’anamnesi, ad esempio una perdita di peso fa sospettare una neoplasia, oppure una malattia infiammatoria cronica intestinale, un malassorbimento, un ipertiroidismo.
Le caratteristiche delle feci sono molto importanti, ad esempio la presenza di sangue può indicare una malattia infiammatoria cronica o una neoplasia del colon; una diarrea acquosa può indicare un processo infettivo; i cibi indigeriti un malassorbimento o maldigestione. La colecistectomia, invece, si accompagna a malassorbimento di acidi biliari e diarrea nel 10% dei casi. Come si combattono la diarrea e l’infiammazione emorroidaria? È necessaria una terapia specifica per la patologia che è causa della diarrea.
Al contempo, è molto importante è ridurre l’infiammazione locale del plesso emorroidario e fare attenzione alla formazione di ragadi attraverso l’uso di prodotti a base di amido, ossido di zinco e acido ialuronico.

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