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Prendersi cura delle emorroidi, una tecnica innovativa: l’endosclerosi.

Oltre il 60% degli italiani sopra i 18 anni soffre di emorroidi. Nuove tecniche chirurgiche consentono però di trattarle senza ricorrere a interventi invasivi. Ne parliamo con il dottor Gianluigi Rosi, Angiologo, e con il dottor Raffaele Colucci, Gastroenterologo ed Endoscopista, che hanno messo a punto una strategia innovativa per risolvere il fastidioso problema.
Dottor Gianluigi Rosi, cosa sono le emorroidi? La patologia emorroidaria provoca sanguinamento, prolasso, bruciore e dolore dei cuscinetti emorroidari. La malattia può aggravarsi sino ad arrivare alla trombosi emorroidaria, con gravi disagi e dolori che possono protrarsi per giorni”. I soggetti più colpiti sono donne durante e dopo la gravidanza, soggetti affetti da diarrea e stitichezza sia giovani che anziani.
Dottor Colucci, quali sono le cause della patologia? In circa l’80% dei casi, le emorroidi sono la manifestazione di problemi che coinvolgono l’intero organismo, come colon irritabile, stitichezza, diarrea e tutte le patologie del tratto terminale del colon. Il fumo, la sedentarietà e l’irregolarità intestinale, possono facilitarne la comparsa, persino la gravidanza, non a caso sono particolarmente colpite le donne tra i 35 e 45 anni.
Per prevenirle è utile evitare cibi speziati, l’eccessivo consumo di alcol, mantenere una vita attiva e una dieta ricca di fibre. E’ fondamentale un doppio approccio: vascolare e gastroenterologico. Dopo anni di perfezionamento della nuova tecnica non invasiva, abbiamo raggiunto ottimi risultati. In cosa consiste questo nuovo trattamento? L’endosclerosi del plesso emorroidario – afferma il dr. Rosi – trae ispirazione dalla tecnica detta Scleromousse, che eseguo da anni nel trattamento delle vene varicose consiste nell’iniezione nel plesso emorroidario di un piccolo volume (2 ml.) di principio attivo sclerosante.
L’iniezione viene praticata in endoscopia, in modo indolore, senza anestesia e in regime ambulatoriale. Il trattamento è ripetibile in periodi successivi, in numeri e frequenza variabili da caso a caso. Al tempo stesso i soggetti trattati vengono sottoposti ad una attenta valutazione clinica per eliminare tutte le cause scatenanti.
Quali sono i vantaggi rispetto ai metodi tradizionali, in termini di risultati? La non invasività della tecnica e l’innovazione dell’approccio, che fa considerare la patologia emorroidaria nella sua globalità, sono i punti di fondamentale importanza d’intervento. Le 700 persone trattate, hanno ottenuto nel 90% una scomparsa dei sintomi che creano disagio alla vita quotidiana: sanguinamento, dolore e bruciore.
Le tecniche chirurgiche, pur conservando la loro validità, hanno a nostro parere delle indicazioni solo in casi selezionati………………………………………………………………………………………………………………

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