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L’ombra del biscotto Europeo su Croazia Spagna

Croazia e Spagna, Spagna e Croazia: l’argomento più dibattuto ultimamente sulla rete è il drammatico, possibile biscotto tra croati e spagnoli. Un 2-2, come otto anni fa in Portogallo, eliminerebbe dagli Europei gli azzurri, beffati ancora dalla sorte manigolda. Anche se, dobbiamo ammettere, le probabilità di biscotto in questo caso sono nettamente inferiori. La Spagna dei campioni, la Spagna sul trono d’Europa e del Mondo, non ha certo bisogno di accordi malcelati per qualificarsi ai quarti di questo Europeo. Xavi, Iniesta, Silva sono argomenti più che validi per far capire che abisso tecnico c’è tra spagnoli e croati. Certamente, se non avessimo sprecato il vantaggio di Pirlo nella partita contro gli uomini di Bilic, adesso non si parlerebbe di biscotti vari. O, meglio, se avessimo un attacco più concreto, con un Balotelli che, sotto porta, sta incidendo davvero poco, adesso non si dovrebbero fare calcoli aritmetici sui possibili risultati di Croazia Spagna. Certo, da parte dell’Italia, sarà fondamentale battere l’Irlanda col maggior numero di gol possibili: cosa che, viste le ultime uscite della nazionale di Prandelli, non bisogna dare per scontata. A parte che il Trap ci conosce bene, e sa come disporre i suoi per far giocar male gli azzurri (come dimostrato negli ultimi tre precedenti, che vedono l’Italia mai vittoriosa contro gli irlandesi), l’Italia, anche esprimendo un buon palleggio e, in generale, una manovra gradevole, ci sembra davvero leggerina in attacco, dove la mancanza di una punta di peso si sta davvero facendo sentire. Ah, se solo potessimo per una volta contare solo su noi stessi per qualificarci ai quarti di un Europeo: l’Italia manca di cattiveria, e le partenze diesel degli ultimi anni sono solo il riflesso di un movimento calcistico che mostra scarsa coesione tra i suoi campioni. Quindi, a parte tutte le scommesse su Croazia Spagna, a parte le paure di biscotti presunti o immaginari, quello che resta di questa esperienza dell’Italia all’Euro 2012 è una sensazione di impotenza, dettata dalla scarsa convinzione nei proprio mezzi di alcuni giocatori presenti nell’undici prandelliano. Una sensazione di impotenza colpisce i tifosi azzurri quando l’Italia arriva sulla trequarti avversaria: manchiamo di quella cattiveria che ha contraddistinto i grandi bomber azzurri del passato. Se solo Balotelli mettesse da parte i suoi comportamenti da prima donna: Mario è fortissimo, ma manca troppo sotto il profilo caratteriale.
Infine, sperando quindi di dover rimangiare questo articolo, vi salutiamo, augurandoci vivamente di esserci sbagliati: forza azzurri, e basta con le paranoie machiavelliche che vedono marcio dove il marcio non è ancora spuntato.

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