Le persone che soffrono di celiachia o di sensibilità al glutine, potrebbero aver sentito parlare del Teff, un volcano di cereale che tutti dovrebbero pensare di includere nella propria dieta. Il Teff è l’ingrediente principale dell’engera etiope, una sorta di pancake piatto e dal sapore aspro che viene fatto fermentare. Viene utilizzato con il “wot”, uno stufato fatto di carne, spezie, lenticchie, fagioli e piselli. La celiachia (dal greco koilía, cavità, ventre), detta anche malattia celiaca o sprue celiaca (per “sprue” si identifica una malattia cronica caratterizzata da diarrea e anemia che porta alla cachessia), è un’intolleranza permanente alla gliadina. La gliadina è la componente alcool-solubile del glutine, un insieme di proteine contenute nel frumento, nell’orzo, nella segale, nell’avena, nel farro, nel kamut. Pertanto, tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali o contenenti glutine in seguito a contaminazione devono essere considerati tossici per i pazienti affetti da questa malattia.

Cos’è il Teff?

Il Teff è un piccolo cereale di colore beige simile al miglio. È un dato di fatto, si tratta del più piccolo cereale al mondo. Per via della sua misura estremamente piccola, spesso viene perduto durante il raccolto e la trebbiatura. Gli etiopi e gli eritrei da tempo consumano il teff per via del suo elevato contenuto nutrizionale.

Il Teff contiene l’80% di carboidrati complessi, l’11% di proteine e il 3% di grassi. Il Teff è inoltre un’ottima fonte di amminoacidi che mancano in molti cereali. Contiene anche ferro e fibre e, se paragonato ad altri cereali, il teff contiene più potassio, calcio e altri minerali essenziali.

Il processo di fermentazione al quale viene sottoposto il teff per poter preparare l’engera dona al lievito un tempo più che sufficiente per creare ancora più vitamine e nutrienti. Perché il Teff ha un elevato contenuto di fibre, è molto utile nel tenere sotto controllo il glucosio del sangue e il diabete.

Il Teff e la prevalenza del diabete

Non è presente quasi nessuna ricerca disponibile sul rischio e la prevalenza del diebete tra gli immigrati etiopi negli Stati Uniti, ma ne è stata effettuata una tra gli immigrati africani in Israele. Lo studio ha paragonato le percentuali prevalenti di diabete tra i nuovi immigrati africani e quelli invece che vivono in Israele già da 2 anni e mezzo a quattro anni.

In base allo studio, i nuovi immigrati provenienti dall’Etiopia che sono arrivati tra il 1984 e il 1985 e il 1991, hanno mostrato una percentuale rispettivamente del 0.4% e del 0%. Tra gli etiopi che invece vivono in Israele dai due anni e mezzo ai quattro anni, hanno una prevalente percentuale di diabete del 8.9%. Questo suggerisce che la prevalenza della percentuale di diabete aumenta più sono esposti alla dieta e allo stile di vita occidentali. Se desiderate leggere altri articoli interessanti sul vostro benessere visitate adesso la nostra farmacia !