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Commissione di massimo scoperto, le banche corrono ai ripari

Percentuale applicata sul massimo saldo negativo registrato durante il trimestre, la commissione di massimo scoperto viene applicata per tutti e tre i mesi, anche se in tale periodo il cliente e’ finito in passivo solo per un giorno.
Gli istituti di credito la motivano in base al fatto che il fido ha natura onerosa per la banca, che e’ obbligata a tenere a disposizione del cliente una determinata somma liquida. E allora, si fa remunerare questo obbligo, indipendentemente dall’effettivo prelevamento della somma.

Alla base dell’indagine dell’Antitrust c’è la poca trasparenza delle commissioni applicate. L’organismo di controllo ha infatti avviato 4 procedimenti su Bnl, Intesa SanPaolo, Mps e Unicredit Banca di Roma, per verificare se le modalità di applicazione ai clienti della commissione di massimo scoperto hanno rispettato i criteri di trasparenza.

Le proposte di UnicreditAlcuni degli istituti hanno già preso provvedimenti giocando d’anticipo. E’ notizia di ieri infatti che Unicredit avrebbe lanciato tre nuove linee di prodotti senza Commissione di Massimo Scoperto per famiglie e piccole imprese: Genius Ricaricabile e conto Flat. I prodotti avranno una struttura di prezzo composta da sole 3 voci, che permetterà di calcolare in anticipo il costo e di confrontarlo con le offerte dei concorrenti. Per la clientela stimato un risparmio medio del 20%.

La soluzione di Banca Intesa
Anche Intesa Sanpaolo ”ha avviato l’iter” per l’abolizione del massimo scoperto. I nuovi prodotti saranno proposti ai clienti a partire da gennaio 2009.
”Tutti coloro, imprese e privati, i quali – sottolinea Modiano, direttore generale dell’istituto – vorranno trasformare il proprio contratto saranno ben accolti. Se non vengono spontaneamente prenderemo noi contatti con i clienti in modo tale che questa commissione sia un ricordo”. In tutto il mondo, rileva, ”il servizio che oggi e’ remunerato dalla commissione di massimo scoperto e’ remunerato attraverso commissioni piu’ semplici che invece che essere legate a formule complicate sono commisurate all’entita’ del fido o al mancato utilizzo.

Questo e’ una cosa credo avvantaggera’ la facilita’ di calcolo delle imprese”. La commissione massimo scoperto, aggiunge, ”pesa a secondo delle categorie: pesa poco sui privati, poco sulle medie imprese, pesa di piu’ sulle imprese minori di cui ci occuperemo piu’ attivamente”. Alla fine di questo processo, sottolinea Modiano, ”vedremo se la remunerazione dei conti che mettiamo a disposizione dei clienti sara’ maggior o minore di quella attuale. Lo dira’ il mercato”.

Il colossso bancario ha una quota di mercato attorno al 20%, e la commissione massimo scoperto interessa una quota meno che proporzionale. ”E’ presumibile che non ci saranno grosse differenze – ha concluso Modiano – sono 70 anni che e’ in vigore la commmissione sul massimo scoperto, tutte le banche faranno il loro processo di sostituzione”.

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