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I MEDICI FANNO CAUSA ALLO STATO: SUPERATA QUOTA 7MILA RICORSI «COSÌ I TRIBUNALI COLLASSANO, INTERVENGA LA POLITICA»

Salgono ad oltre 7mila i ricorsi raccolti da Consulcesi Group per la mancata applicazione della direttiva europea 2003/88 sugli orari di lavoro. A quattro mesi dall’entrata in vigore della legge 161/2014, attraverso la quale l’Italia si era adeguata a quanto disposto da Bruxelles con ben 7 anni di ritardo, numerosi professionisti continuano a chiedere supporto legale per farsi riconoscere quanto gli era stato ingiustamente negato negli anni in cui lo Stato era inadempiente.
«Per avviare il procedimento – spiegano dall’ufficio legale di Consulcesi Group, realtà di riferimento per la tutela legale del mondo medico – è sufficiente poter dimostrare di non aver goduto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro di lavoro oppure di aver sforato le 48 ore settimanali. La violazione non si contesta alla propria azienda, ma direttamente allo Stato per il periodo in cui non ha rispettato le decisioni dell’Unione europea. Di conseguenza il limite è quello del 25 novembre dello scorso anno, data in cui è entrata ufficialmente in vigore la legge sugli orari di lavoro».
Secondo le prime stime, il caso coinvolgerebbe oltre 100mila medici tra ospedalieri e specializzandi (per i quali proprio pochi giorni fa il Ministero della Salute aveva ribadito il diritto ad adeguare i loro orari a quelli dei colleghi in corsia), ed è stato calcolato che le casse pubbliche potrebbero ritrovarsi di fronte ad un altro esborso di diversi miliardi. La cifra che può essere recuperata varia a seconda dei casi, ma può arrivare anche a 80mila euro per ciascun medico.
«Ai 5mila ricorsi che abbiamo avviato in pochi mesi lo scorso se ne sono aggiunti altri 2mila solo in questo primo scorcio di 2016 – afferma il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella – ma è una cifra destinata a lievitare rapidamente perché la categoria ha la netta percezione di aver subito per lunghi anni una grossa ingiustizia da uno Stato che ha approfittato del loro senso di responsabilità e della loro dedizione per quello che per molti non è semplicemente un lavoro, ma una vera missione. Evidentemente, però, si è tirata troppo la corda, generando quel fenomeno dei turni massacranti, con pesanti ripercussioni sulla salute degli stessi medici oltre che dei pazienti, ora alla base di migliaia di ricorsi. Questo, peraltro, finisce per ingolfare ulteriormente i tribunali, che come denunciano da tempo i giudici, sono già oltre i limiti della gestibilità dei procedimenti».
Una situazione con molti punti in comune con la vicenda degli ex specializzandi, nella quale proprio Consulcesi ha cambiato la giurisprudenza, facendo riconoscere anche ai medici specialisti nel periodo compreso tra il 1978 ed il 2006 la borsa di studio che l’Italia negava andando contro altre disposizioni dell’Ue. A fronte di un numero esorbitante di ricorsi e di oltre 400 milioni di euro già riconosciuti nei tribunali di tutta Italia, lo Stato su questo fronte rischia un esborso di oltre 4 miliardi, evitabile solo attraverso un intervento legislativo che porterà all’accordo transattivo proposto da tre Ddl già in Parlamento e sollecitato da una recente mozione a firma di 21 senatori e da un ulteriore Disegno di Legge unificato.
«La legge 161 non è sufficiente a garantire i diritti del personale sanitario e ad assicurare prestazioni adeguate ai pazienti – conclude il presidente Tortorella –, questo emerge chiaramente sia dalla mobilitazione che va avanti, nonostante lo sciopero della categoria sia stato rinviato, sia dalla piaga delle liste d’attesa, al centro di numerose inchieste giornalistiche. Diventa, allora, determinante un intervento di natura politica. Siamo pronti a fare la nostra parte anche in questo caso: già lo scorso anno abbiamo sollecitato un’interrogazione parlamentare sul tema, presentata dal senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri. Ora siamo a disposizione per contribuire a trovare una soluzione transattiva, sgravando i tribunali, per quanti avranno presentato ricorso. A tal proposito è imminente un’azione collettiva ad hoc con numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato tutti i loro iscritti a condizioni esclusive. A disposizione ci sono i nostri 1000 avvocati e consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777 e sul sito www.consulcesi.it».

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