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Integrated Coastal Zone Management (ICZM)

Le regioni costiere dell’Unione europea sono sottoposte a una pressione costante: quasi la metà della popolazione comunitaria vive a meno di 50 chilometri dal mare e le risorse delle zone litoranee producono gran parte della ricchezza economica dell’UE. La pesca, i trasporti marittimi e il turismo si contendono spazi vitali lungo gli 89 000 chilometri delle coste europee, le stesse coste che ospitano alcuni degli habitat più fragili e preziosi d’Europa.

 

Per questo motivo l’Unione Europea, da sempre molto attenta ai problemi ambientali, si appresta ad introdurre una politica coordinata per le regioni costiere europee, esortando gli Stati membri ad attuare strategie nazionali di gestione integrata delle zone costiere.

 

La gestione integrata delle zone costiere mira ad aggregare le varie politiche che esercitano un influsso sulle regioni costiere europee e si attua attraverso la pianificazione e la gestione delle risorse e dello spazio costieri.

 

Esso EeEsso rappresenta un processo dinamico che consente di assumere decisioni finalizzate all’uso, allo sviluppo sostenibile ed alla protezione della fascia costiera e delle sue risorse. ICZM è incentrato sulle relazioni che intercorrono tra gli usi della costa e degli oceani e gli impatti che gli usi stessi causano in tali ambienti e si propone di superare i limiti causati da un approccio settoriale e frammentario alla gestione.

 

La gestione integrata delle coste non è solo una politica ambientale. La tutela degli ecosistemi naturali è indubbiamente uno degli obiettivi principali della strategia, ma la ICZM si prefigge anche di promuovere il benessere economico e sociale delle zone costiere e metterle in condizione di ospitare comunità moderne e dinamiche. Nelle zone costiere, questi obiettivi ambientali e socioeconomici sono intimamente e indissolubilmente legati.

 

Attualmente ci sono due ordini di problemi da considerare: la necessità di uno sviluppo economico ed il tanto discusso problema di degrado ambientale. Per poter funzionare correttamente la gestione integrata delle coste deve comprende la pianificazione di tutte le risorse e le attività tipiche della fascia costiera: pesca, acquacoltura, trasporti marittimi, agricoltura, estrazione di risorse non rinnovabili, turismo e tempo libero, sviluppo edilizio ed industriale….

 

Comunque è bene precisare che la necessità di un gestione integrata non sostituisce gli organismi specialistici che gestiscono questi settori ma mira a integrarli e armonizzarli.

 

Paradossalmente tutte queste attività sono anche i “problemi” delle aree costiere europee: declino della pesca,  reti di trasporto inadeguate, erosione della linea di costa, inquinamento, distruzione degli habitat, cattiva pianificazione dello sviluppo turistico e urbanizzazione.

 

Questi problemi necessitano di contromisure su scala comunitaria, la cui attuazione è demandata a  strategie nazionali per la gestione integrata delle zone costiere. E alla fine i veri protagonisti sono le amministrazioni locali.

 

In seguito a quanto detto la gestione delle coste ha  importantissimi cardini da rispettare come avere una panoramica di ampio respiro su problemi interconnessi, fondare le decisioni su dati precisi e completi,  cercare di assecondare le forze naturali, tener conto di possibili sviluppi inattesi, coinvolgere tutti i soggetti interessati e tutti i livelli dell’amministrazione e usare una molteplicità di strumenti (leggi, programmi, strumenti economici, campagne informative, agende 21 locali, accordi volontari, promozione delle buone prassi ecc.)

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