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La trasmissione sinaptica e i neurotrasmettitori

Il neurone è una cellula che non si riproduce come le altre cellule, ma al contrario delle altre riesce a condurre uno stimolo elettrico lungo la membrana citoplasmatica che lo ricopre. I neuroni sono cellule costituite da prolungamenti afferenti, detti “dendriti”, che raccolgono lo stimolo trasmesso da altri neuroni e lo conducono verso il corpo cellulare o “pericario”. Dal corpo cellulare si diparte un unico prolungamento efferente detto “assone”. La soluzione di continuità esistente tra due neuroni diversi bloccherebbe il passaggio della corrente elettrica, se non ci fosse il “bottone sinaptica” a costituire un complesso sistema di connessione neurochimica. All’arrivo dello stimolo elettrico si liberano delle sostanze chimiche detti “neurotrasmettitori” che emesse dal neurone presinaptico attraversano lo spazio intersinaptico ( di circa 200 armstrong ) e vanno sul neurone postsinaptico . Qui si legano in modo selettivo, come la chiave nella sua serratura, su macromolecole proteiche, dette “recettori”, che si trovano sulla membrana del neurone postsinaptico, eccitandolo fino a produrre una scarica elettrica.
Questi studi negli anni 70 avevano fatto nascere un certo entusiasmo nel settore, perché la scoperta del neurotrasmettitore o “primo messaggero”, aveva fatto intravedere la possibilità di localizzare centri e vie di cellule neuronali che usavano una sola sostanza. Quindi, sembrava possibile poter ricavare un quadro complesso, ma preciso, della organizzazione anatomica e funzionale del Sistema Nervoso Centrale. In realtà, le cose sono molto più complesse. Un neurone usa in prevalenza due o tre neurotrasmettitori principali, di cui oggi conosciamo circa 50 tipi diversi. Inoltre, altre sostanze partecipano alla modulazione del segnale sinaptico con funzione di “neuromodulatori” come, ad esempio, molti ormoni.
Comunque, quando il “primo messaggero” si lega al suo recettore post-sinaptico specifico come una chiave nelle propria serratura si hanno una serie di eventi:
In realtà esistono due tipi di recettori con differenti funzioni: i recettori “ionotropi” deputati alla immediata risposta elettrica e i recettori “metabolotropi” o effettori intracellulari , che attivano i sistemi metabolici e la funzionalità del neurone stesso. I sistemi metabolici conosciuti sono circa una decina e vengono anche chiamati “secondi messaggeri”.
Dall’attivazione di recettori post-sinaptici ionotropi si ha la depolarizzazione della membrana, e la formazione immediata e la conduzione di un nuovo stimolo elettrico; dalla attivazione di recettori metabolotropi si hanno invece effetti metabolici più tardivi a causa dell’attivazione del metabolismo cellulare per opera di sistemi enzimatici, detti anche “secondi messaggeri”. I neurotrasmettitori più importanti sono le catecolamine, che sembrano occupare i vertici della gerarchia da cui dipendono le altre sostanze, e le funzioni del sistema nel suo complesso.
Le conoscenze e le terapie sulla Depressione fanno della Psichiatria il campo specialistico fra i più avanzati della Medicina.
Le ricerche biologiche sulla Depressione concordano tutte per una patogenesi legata a un abbassamento del metabolismo della Serotonina cerebrale. La “Sindrome da bassa Serotonina cerebrale” si ripercuote soprattutto sulle strutture del Sistema Limbico centroencefalico. Queste strutture sono deputate alla formazione della vita emotiva e degli stati affettivi, cioè conferiscono il colorito di piacevole o spiacevole agli stimoli ambientali. Nella depressione si ha un blocco del tono dell’umore che resta sempre fissato al polo della tristezza e perde la sua caratteristica capacità di oscillare dal polo della euforia al suo opposto in relazione alla cognitività.. Tutti gli stimoli vengono pertanto percepiti come spiacevoli a scapito della ragionevolezza e della ragionevolezza . Quindi, il soggetto persa la sua normalità affettiva e emotiva, è schiavo di un Disturbo che ne altera lo stato mentale in modo continuo, è costretto a conviverci e perciò attua difese e strategie comportamentali caratteristiche. La Depressione è da considerarsi una malattia invalidante al pari di una cardiopatia o di una altra patologia internistica grave.

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