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Russare, una minaccia alla salute e alla coppia

Il russare è un rumore prevalentemente inspiratorio, legato ad una vibrazione di strutture presenti in faringe (ugola, palato molle, tonsille, base lingua, pareti posteriori), e/o in laringe, ad una frequenza e intensità variabile.
Le apnee ostruttive notturne sono una interruzione totale o parziale (ipoapnee) del respiro durante il sonno, legate ad un collassamento o ad una ostruzione di strutture presenti in faringe e laringe.
Il 50% della popolazione adulta russa, con netta prevalenza dei maschi; le femmine, generalmente, iniziano dopo la menopausa. Russare è un sintomo, non un vera e propria malattia, ma l’impatto sulla vita di coppia può essere devastante: l’8% circa dei russatori presenta apnee di vario grado, che in questo modo si configurano come una vera e propria malattia, detta sindrome delle apnee-ipoapnee ostruttive notturne (OSAHS, acronimo di Obstructive Sleep Apnea/Hypopnea Syndrome). Tali ostruzioni del respiro, totali o parziali, portano ad una frammentazione del sonno, con una sintomatologia legata a stanchezza diurna, sonnolenza, specie in azioni non impegnative (alta percentuale di incidenti stradali legati alla sonnolenza per un sonno alterato); esiste una relazione con patologie quali l’ipertensione arteriosa, malattie cardio-vascolari, ictus, alterazione della produzione di ormoni durante la notte, e si registra inoltre una netta correlazione con l’obesità come fattore di rischio.
Il russatore abituale, soprattutto se soffre di apnee, si deve rivolgere ad un centro specializzato nel trattamento di disturbi del sonno, dove, dopo una attenta valutazione della sua storia clinica e dopo una visita che escluda anomalie al naso, palato, tonsille, base lingua e laringe, si procederà ad uno studio del sonno, eseguito a domicilio del paziente per una notte, con una particolare strumentazione tecnica in grado di registrare molti parametri del sonno del paziente: saturazione dell’ossigeno, apnee-ipoapnee, posizione del corpo durante il sonno, etc. (polisonnografia, poligrafia notturna).
Se il numero delle apnee-ipoapnee per ora di sonno (A.H.I.) supera il valore di 30 episodi, si rende necessario un ulteriore esame in sedazione profonda per valutare con più precisione i siti di vibrazione e collassamento (Sleep Nasendoscopy). Altri esami quali TAC, visite specialistiche, invio al centro obesi, etc., saranno valutati per ogni singolo paziente.
Tutto questo iter diagnostico ci porta a formulare una precisa diagnosi per poter effettuare una terapia il più possibile personalizzata.
Esistono due diversi gruppi di terapie:

  • la terapia chirurgica, prevalentemente mini invasiva, ambulatoriale, in anestesia locale, che sfrutta tecnologie tipo il laser, le radio frequenze e particolari innesti di materiale nel palato molle, per ottenere un indurimento delle strutture e una conseguente opposizione al collassamento e alla vibrazione;
  • la terapia non chirurgica si avvale sostanzialmente di due metodiche: la prima (C.P.A.P.), per le apnee, utilizza un compressore che genera una colonna d’aria che, introdotta in faringe dal naso, impedisce il collassamento delle strutture e va ripetute tutte le sere, per sempre; la seconda metodica è di tipo ortodontico e sfrutta l’anatomia della lingua (che è agganciata alla mandibola), attraverso un apparecchio che avanza di 7,10 mm la mandibola mantenendo così in tensione la base della lingua, impedendone il collassamento.

Per il successo della terapia è fondamentale agire sullo stile di vita: attività fisica, abolizione di fumo ed alcool, controllo del proprio peso: tutti questi piccoli sacrifici sono spesso determinanti per mantenere un buon risultato nel tempo.

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