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GUIDA PER IL PERFETTO VIAGGIATORE INDIPENDENTE: QUANDO E CON CHI

Stai per
partire: l’odore dell’aria e le cose intorno a te diventano
evanescenti e lasciano il posto a nuovi e ancora inimmaginabili
atmosfere e panorami.

La tua dimensione sta per proiettarsi
“oltre”, stai per varcare i confini del tuo Paese, e poi altri
ancora,
per percorrere e fagocitare miglia su miglia, via aria,
via terra, via mare.
Ti vedi un puntino minuscolo e insignificante
sul mappamondo, e più ti allontani dalle tue abituali coordinate e
più le tue radici geografiche, sociali e culturali si sfilacciano
.
Stai per entrare in contatto con il te stesso che sonnecchia
nella sicurezza del tran tran quotidiano.
E’ un momento di
evasione dalla propria realtà quotidiana e dai ritmi usuali. Il tuo
mondo sarà la valigia e il tuo zaino, devi scegliere cosa portare
con te e le poche cose da amministrare. Assapori il piacere di
ridurre il tuo parco telefoni ad un solo cellulare; i tuoi vestiti si
ridurranno a 4 pantaloni e 6 maglie , i libri da leggere saranno 4 e
in cuor tuo speri di non avere il tempo di leggerli tutti. Lasci
tutte le tue cose in ordine perché quando torni tutto sarà al suo
posto -un bisogno di certezza irrinunciabile.
Qualcuno intende il
viaggio come vacanza e relax: due settimane al mare, o dieci giorni
in crociera, o in un villaggio turistico, con i terminali mentali
spenti senza pensare a nulla.
Qualcuno intende il viaggio come
una esperienza di vita, un momento di conoscenza, di esplorazione e
di crescita personale. E’ un momento di scoperta, di se stessi e
degli altri.
La scelta
In un viaggio viene prima la scelta del
dove o del quando?
Viene prima la scelta del dove o del “con
chi” ?
E come si decide se viaggiare “fai da te” o con tour
organizzati?
Quando e quanto
Con l’elenco delle località
preferite in mano, è fondamentale identificare :
1)il periodo
delle ferie: in Italia la maggior parte di noi mortali ha le ferie in
agosto e a fine dicembre, quando i prezzi lievitano per i voli, per i
tour, per tutto.
Se possibile, è sempre meglio viaggiare negli
altri mesi.
2)la durata delle ferie: ottimale, per viaggi
indipendenti fuori continente, avere 15/20 giorni o anche più. Per
viaggi in Europa, invece, 10 giorni sono ottimi per molte
destinazioni .
3)il budget di spesa: sono copiose le offerte di
mutui per le vacanze, ma sarebbe meglio un viaggio dal costo
accessibile sulla base delle proprie possibilità. Il viaggio
indipendente può essere più economico ma è più soggetto a spese
impreviste e richiede una buona organizzazione .
DA SOLI
La
fondamentale consapevolezza prima di partire è che non puoi
dimenticare nulla, non puoi tralasciare dettagli, devi prevenire al
massimo gli imprevisti (fisici, mentali, climatici, etc) La tabella
dei preparativi va seguita con scrupolo . Una buona parte dei tuoi
imprevisti (qualcuno è inevitabile!!)si possono ridurre o risolvere
con informazione e prevenzione e trovare la soluzione migliore in
tempi veloci . In Giappone ad esempio i bancomat non sono sempre
compatibili con le nostre carte. Onde evitare di esibirti in “O
sole mio” nelle stazioni della metro a Tokyo per racimolare un po’
di spiccioli, è opportuno partire con scorta di contanti e carta di
credito supplementare.
Io amo il viaggio indipendente in
solitaria: è decisionismo puro, senza compromessi. Tutto dipende da
te. Già in due è fondamentale sottostare ad una democrazia che
impone di consultarsi e trovare un accordo. Ritengo un momento di
grande crescita personale il viaggio in solitaria ”Chi rompe paga,
e i cocci sono suoi”. Ecco, se sbagli qualcosa nel tuo percorso, i
cocci sono tutti tuoi e tutto sommato sei sempre più tollerante con
te stesso che non con gli altri. Grandi amicizie o anche relazioni
sentimentali sono state distrutte, divelte, dissacrate dopo 10 giorni
di convivenza in vacanza. La formula per l’esatta convivenza è
ardua da trovare. Patti chiari amicizia lunga: prima di partire, onde
abbeverarsi a quel dolce nettare che è la condivisione della
vacanza, è opportuno definire: dove si va, la filosofia di viaggio,
il budget di spesa, le località da visitare.
Con il
partner
Occorre senz’altro una relazione solida per fare un
viaggio “fai da te” con il tuo partner. Devi conoscerlo/a bene,
sapere la sua resistenza fisica e mentale ai vari imprevisti. Certo,
una vacanza di 15 giorni in un villaggio turistico non richiede molta
preparazione e precauzioni, e anche una settimana in una capitale
europea ben si presta alle coppie in via di consolidamento. Ma la
vacanza on the road, con ritmi pressanti e sbalzi frequenti, richiede
sangue freddo e non solo amore. Ti capiterà talvolta di tornare da
un viaggio con il tuo partner, dicendoti che non avete nulla in
comune: le sue reazioni al giro nel centro commerciale e quelle al
giro nel bazar di Algeri sono completamente diverse. I suoi gusti
alimentari macrobiotici, pienamente appagati nel centro di Milano,
stonano terribilmente con le avventurose pietanze che trovi a
Bangkok. Le sue lunghe soste in bagno, la mattina, ti hanno rubato
ore preziose da dedicare all’esplorazione del Gange all’alba. La
sua ricerca in tutti i negozi di Jaipur di una sciarpa in seta per la
mamma ti ha sfinito, tediato, spossato fino all’esasperazione. Non
reagire subito, aspetta e fai decantare le emozioni per almeno 15
giorni dopo il rientro dal viaggio. Probabilmente, dopo 15 giorni e
qualche racconto agli amici della vostra vacanza, tutto sembrerà
meno terribile. Ci riderai su. L’amore tornerà a trionfare.
Con
gli amici
Se vai in vacanza con un solo amico/a , vale quello che
è stato detto per la vacanza con il/la partner. Leggi amicizia e
affetto invece di amore, e ci siamo. Il gruppo di amici/amiche ,
composto da tre o più persone, offre molte soluzioni e soprattutto
alleanze opportune che alleviano la convivenza. Nelle decisioni vince
la maggioranza, ma c’è una libertà maggiore, due di voi vanno a
visitare il museo etnico, un altro va a fare shopping, due si fermano
a mangiare un piatto di spaghetti neozelandesi. La cosa importante e
vitale è avere poi sempre un posto di ritrovo e dei punti fermi,
nonché nelle emergenze la possibilità di comunicare fra di voi. A
Delhi abbiamo speso 4 (dico quattro ) ore cercando di ritrovarci in
centro, con circa 42 gradi all’ombra , venditori ambulanti
assillanti, mal di piedi incombente. Ognuno aveva ragione, ognuno
pensava dell’altro che era un idiota. Con gli amici è altresì
vitale, prima di partire, fare un programma di viaggio di massima,
accordarsi su tempi e ritmi, stabilire tappe sicure e lasciare spazio
alle variabili. Gli interessi possono essere diversi, quindi bisogna
dare spazio ad ognuno nel programma . Questi punti fermi prima della
partenza saranno utilissimi per gestire il tempo di tutti. Perché,
va ricordato, in vacanza il tempo è denaro. Quando spendi 1000 euro
di biglietto aereo e la prima mattina a San Francisco, per lasciare
l’albergo, devi aspettare due ore Giovanni perché non si è
svegliato, difficilmente avrai per lui tutta la tua comprensione . In
vacanza il tempo è un patrimonio che va gestito molto oculatamente.
Può essere difficile tornare negli stessi posti un’altra volta
nella tua vita( e magari quei posti in dieci anni cambieranno del
tutto fisionomia), quindi il rispetto del tempo comune è
fondamentale. Un altro aspetto dei viaggi con amici è la famosa e
temibile “cassa comune”. Quella cassa (un portafogli, un
sacchettino, una tasca) verrà nutrita dalle tasche di tutti, onde
evitare disparità (quello ci marcia, diranno di Andrea che ha la
fama di essere tirchio). Con la cassa comune si pagheranno le spese
comuni ed uguali per tutti: l’albergo, i biglietti per i musei o i
parchi, il carburante o il treno. I pasti sono un caso a parte, da
stabilire all’occorrenza: ho visto persone fare storie sul conto
diviso equamente perché Giulia aveva mangiato per 40 centesimi più
degli altri. Ho visto amici fare discriminazioni : Fabio beve birra e
Luisa beve acqua, non possono pagare uguale. Insomma, la cassa comune
è una fonte inesauribile di discussioni e dolori. Tra l’altro, chi
tiene la cassa comune? Chiunque egli /ella sia, designato da tutti
gli altri, verrà ad un certo punto guardato con sospetto: “Luigi,
ma non è che hai pagato la tua freccia indiana con la cassa
comune?Mi sembrava…ma è sicuro che tieni i soldi della cassa
separati dai tuoi?” Fantastico Osvaldo , negli States: si lancia
nel Colorado a fare il bagno con la cassa comune in tasca! Insomma,
quando si viaggia insieme, si è collegati come nel gioco del domino,
uno in fila all’altro, e quello/a che sta male, che perde i soldi,
che deve SUBITO andare in bagno , che ha la gonna corta e nella
moschea non può entrare, che la mattina non si alza, che mangia solo
vegetariano, insomma quello/a che coinvolge anche gli altri del
gruppo con le sue individuali esigenze o problematiche.
CON
COMPAGNI IMPROVVISATI
Oggi molti siti web propongono e facilitano
l’aggregamento tra compagni di viaggio che non si conoscono e che
decidono di partire insieme, accomunati dalla meta desiderata.
L’entusiasmo della partenza stempera le possibili divergenze di
opinione, l’importante è partire! Ma i nodi verranno al pettine:
mai tralasciare il programma di viaggio (tappe, ritmi, etc) ; questo
è il salvagente che eviterà al vostro viaggio comunitario di

naufragare. Se infatti l’amore o l’amicizia possono fare da
deterrente a litigi, discussioni e fratture fra i partecipanti al
viaggio, quando si viaggia fra sconosciuti il malcontento è pronto a
serpeggiare e a spuntar fuori anche violentemente. Ognuno ha il
proprio ego pronto ad armarsi fino ai denti per la sopravvivenza e
per la difesa della propria vacanza. Ognuno ha sognato la “propria”
vacanza. Esistono delle persone amabili a priori, che si adatteranno
comunque ad ogni circostanza e cercheranno di smussare gli animi
spigolosi che li circondano; ma per molti è facile arrivare al
momento delle polemiche e della “tolleranza zero”.
Dopo circa
10 giorni di patimenti caratteriali, intuiti ma non evitati, dopo
qualche urlo e parolaccia, subìti ma non perdonati, la stazione di
Calcutta si trasformò nello stage del film “Fuga da Alcatraz”:
in due fuggimmo dal treno ancora in movimento, bagagli a tracolla,
per seminare gli altri tre scomodi compagni di viaggio. In un batter
d’occhio eravamo su un taxi , noncuranti degli altri e del loro
futuro. “Mors tua vita mea” . Attenzione alla miscellanea di
caratteri e di esperienza, e soprattutto ai “viaggiatori per caso”
. Altro aspetto importante dei viaggi di gruppo: i bagagli. C’è
che porta un bagaglio spartano e chi no. Se si viaggia in auto, è
fondamentale spartire equamente gli spazi con gli altri. E mantenere
del posto libero per i souvenir, immancabili, di ognuno.
“Mi
raccomando, una valigia a testa!” dissi io. In partenza in auto per
la Romania, in quattro, una valigia a testa, ma una valigia era
grande come una portaerei. Non entrava nel bagagliaio!
Sosta
tecnica per rifacimento bagagli.
Altro viaggio, in partenza in
auto per la Polonia, in quattro : una valigia a testa! Avete presente
il libro di Jerome K.Jerome, divertentissimo “Tre uomini in
barca…per tacer del cane”?
Qui il titolo era “ Due uomini e
due donne in auto…per tacer dell’asse da stiro” Ebbene sì, lo
spirito pratico e spartano aveva suggerito ad una dei viaggiatori di
portare l’asse da stiro. Forse era da usare come zattera in caso di
alluvione?
CHI E’ RAFFAELLA MILANDRI
Viaggiatrice in solitaria
e fotografa, Raffaella Milandri
si dedica principalmente alla
“fotografia umanitaria” intesa come strumento di
sensibilizzazione verso i diritti umani, per i quali lottano
quotidianamente molti popoli indigeni ad esempio, e problematiche
sociali quali il lavoro minorile e la situazione femminile.
La sua
attenzione si concentra sulle culture extraeuropee, sulla vita di
strada e nei villaggi rurali: durante i suoi viaggi in solitaria
cammina e vive con la sua Canon al collo, indaga con estrema
curiosità, si siede fra la gente, beve, mangia e parla con loro,
spesso ospite delle loro abitudini e cerimonie, partecipando con
estrema empatia.
Nessuna posa o situazione è creata nelle sue
opere: la fotografa riproduce la realtà, le situazioni e gli sguardi
così come appaiono, cercando di ridurre al minimo il suo impatto
“occidentale” sull’ambiente circostante.
Dal 2007 collabora
con la Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi (MI
)
-FOTOREPORTAGE
Australia (Northern Territory, Kimberly),
Giappone ,
India (Gujarat, Rajasthan etc), Nepal , Tibet 2009,

Stati Uniti (Navajoland, Texas, New Mexico, Alaska, etc),
Canada
(Yukon), Egitto (White Desert ), Botswana ,
Europa (Polonia,
Francia etc etc)
-MOSTRE E PROIEZIONI
2008 Mostra Crossing
borders sulla situazione della donna e il lavoro minorile in
India
2009 Mostra Imagine sulla situazione nepalese e tibetana con
asta di beneficenza
2009 Proiezione “ Imagine” sulla
condizione del viaggio in solitaria in Tibet
2009-2010
Mostra-Proiezione “Tra la perduta gente” in solidarietà ai
Boscimani del Kalahari
Svariate sue foto sono state donate per
aste di beneficenza e raccolte fondi a fini benefici.
-VIAGGI
MEDIATICI
Vari collegamenti in diretta dai luoghi dei suoi viaggi,
tra cui uno con Maurizio Costanzo, e collegamenti in diretta su
Facebook da Tibet, Nepal e Botswana fanno diventare i viaggi in
solitaria di Raffaella Milandri un evento mediatico molto seguito.

Viaggiare in solitaria crea il necessario distacco dal mio
quotidiano:
mi “abbandono” ai modi di vivere dei popoli che
sto visitando, mi immergo “incontaminata” nella loro cultura e ne
respiro l’essenza, in una dimensione spirituale ideale per la mia
ricerca. Mi assimilo alle genti per catturarne l’immagine
autentica, in momenti carichi di intenso significato emozionale. Il
mio terzo occhio è la macchina fotografica, con la quale
cristallizzo il quotidiano in un momento senza tempo”
“Cammino
fra la gente e talvolta ho dei “colpi di fulmine”: mi innamoro di
un viso, di un gesto,
di una situazione e sono capace di stare per
ore ad inseguire l’attimo da immortalare”
“Adatto sempre i
mie abiti e i miei gesti alla cultura locale. Viaggiare in solitaria
può comportare vari contrattempi e pericoli , ad esempio oltre il
Circolo Polare Artico ho dovuto abbandonare il fuoristrada in un
fiume, rischiando l’ipotermia”

IN PROGRAMMA
“ Sto
meditando i prossimi viaggi in solitaria del 2010.
Tra le prossime
mete , il Camerun e la mia amata India, con particolare ricerca sulle
popolazioni indigene e sulle loro problematiche. Sempre in diretta su
Facebook.”

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