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Stress lavoro correlato, se parla dal Nord al Centro Italia

Non sempre è facile determinare l’entità dei problemi di salute legati allo stress sui luoghi di lavoro.
In molti stati europei si procede all’elaborazione di ricerche e dati quali il pensionamento anticipato dovuto ad un cattivo stato di salute, i giorni di lavoro persi per malattia, gli infortuni e l’invalidità.
Questi sono solo alcuni degli input da cui poter partire per individuare lo stress causato dalle varie criticità nella relazione tra persona e ambiente di lavoro.
Per di più negli ultimi anni l’attenzione dei mass-media, così come del mondo scientifico e della giurisprudenza si è spostata sui fattori di rischio psicosociali, cioè sugli aspetti “ relativi alla progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché ai rispettivi contesti ambientali e sociali”.
Dal punto di vista meramente legislativo, alla c.d. legge comunitaria 2001, “disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla CE”, che ha posto il vincolo della valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si aggiunge la novità dell’art.28 Dlgs 81/08 circa la valutazione dello stress lavoro correlato.
Tale valutazione, disciplinata prima nell’Accordo Europeo dell’8 Ottobre 2004, poi nell’Accordo Interconfederale del 2008, dovrà riguardare anche gli aspetti psicosociali del lavoro, tramite l’analisi di tutti i fattori ambientali, la partecipazione attiva dei lavoratori e la percezione soggettiva dei rischi.
In questa prospettiva si inserisce il corso che l’UNI sta organizzando a Milano per il prossimo autunno per approfondire i contenuti della UNI EN ISO 10075, riferiti al rapporto tra carico mentale e stress lavorativo, per riconoscere i sintomi e disagi di condizioni lavorative da sovraccarico come causa della nascita di stress da lavoro, al fine di riconoscere le linee da seguire per una corretta elaborazione del documento aziendale di valutazione dei rischi.

Più vicina la data, invece, praticamente oggi, in cui verrà presentata l’iniziativa intitolata “Sbagliando si impara”. E’ infatti prevista per oggi la presentazione di questo evento, all’interno del progetto pilota per formalizzare il  modello di studio sulle dinamiche infortunistiche nei luoghi di lavoro.
L’incontro che si terrà a Palazzo Vecchiarelli a Rieti, presso la Sala conferenze della Sabina Universitas, è organizzato dal Comitato PMI di Confindustria Rieti e dal Servizio Psal della Ausl di Rieti.
All’evento parteciperanno: il Direttore generale Ausl di Rieti, Adalberto Festuccia, il tecnico della prevenzione Michele Maggiori, ed il presidente della PMI di Confindustria Rieti, Alessandro Di Venanzio, che ha così illustrato il progetto: “L’adozione di tale modello 

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