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Social Focus a Radio Siani, un concorso fotografico che parla di sociale

Radio Siani, un’emittente che guarda al futuro dove una volta si decretava la morte

Ercolano. Per il calendario gregoriano corre l’anno 2009 quando in una città a sud del capoluogo campano viene deciso di realizzare una radio. Non una radio in fm, bensì sul web. Una web radio, che, ancora oggi, a quattro anni di distanza da quel punto di partenza, non è un’entità ancora ben definita agli occhi del cittadino medio, quantomeno quello della provincia di Napoli, e soprattutto della stessa città degli Scavi archeologici. Capita ancora oggi di sentirsi chiedere su quali frequenze stereo è possibile ascoltare Radio Siani. Quando basterebbe collegare il cervello al proseguo del nome, che è “web radio della legalità”. Web radio chiaramente perché per ascoltarla è necessario avere a disposizione un computer e una connessione internet. Della legalità perché il principio propulsore della sua stessa nascita e della, seppur ancor breve, vita, è proprio quello di trasmettere principi sani, corretti, del vivere legale, e denunciare a muso duro e a voce alta ciò che non funziona. Anche qualora fosse legalmente mascherato. Anzi, in quel caso maggiormente.

Siani perché la radio che ha sede in un bene confiscato a corso Resina 62, ad Ercolano, in provincia di Napoli, è intitolata alla memoria di Giancarlo. Siani era il cognome di un giovane cronista. Uno che provava a farsi strada nella giungla della professione giornalistica che, oggi come allora, ti mangia con la testa davanti, traducendo pedissequamente dal dialetto napoletano. La lingua della nostra terra. Una terra della quale era figlio lo stesso Giancarlo Siani, il quale ogni mattina si spostava, a bordo della sua Mehari verde, dal quartiere nel quale viveva, il Vomero, nella Napoli bene, ad una città della periferia, Torre Annunziata, nella quale e della quale scriveva sulle colonne del quotidiano “Il Mattino”. Giovane, precario ed abusivo. Tre termini della lingua italiana che potrebbero descrivere all’osso quel ragazzo, ucciso all’età di ventisei anni per quel che aveva scritto sulle infiltrazioni camorristiche nel sistema politico locale, o meglio per quello che stava per scrivere. Una vicenda, la sua, che ancora oggi, a vent’otto anni di distanza dal suo omicidio è ancora piena di ombre. L’unico cronista ammazzato in Campania. Per questo la scelta di intitolare a lui la radio che prendeva forma nella casa che fu del boss di quell’area di Ercolano, Giovanni Birra. Un nome, quello di Siani, troppo spesso abusato, ma col quale questa radio spera di collimare con l’impegno quotidiano nel provare a raccontare storie. Quelle degli ultimi. Quelle meno raccontate. Storie snobbate dalle grandi testate nazionali che inondano l’Italia di notizie farlocche quotidianamente. Cerca di farlo, e a volte ci riesce, in maniera del tutto volontaria. Ad oggi il gruppo che gravita intorno all’emittente conta una cinquantina di volontari. Per lo più giovani delle città limitrofe, ma non solo.

La storia di Radio Siani, come raccontato finora, parte nel 2009, ma è necessario risalire a due anni addietro per evidenziarne l’atto primo che ha poi permesso che potesse nascere. Nel giugno 2007 l’operazione Reset permette il sequestro prima e la confisca poi di undici beni immobili nella città di Ercolano. Tra quegli immobili quello sito al primo piano di corso Resina 62, che, come detto, era riconducibile a Giovanni Birra, reggente dell’omonimo clan, in quanto ereditato dalla madre. In un primo momento l’allora sindaco della città, Gaetano detto “Nino” Daniele, aveva proposto quella casa di pochi metri quadrati alla nascente associazione antiracket. Dietro il rifiuto degli associati, il primo cittadino pensò di affidare l’immobile ad un gruppo di giovani, i quali da anni non riuscivano a trovare un luogo di aggregazione. Essendo stata quella la casa del boss non poteva essere trasformata in un semplice circolo ricreativo giovanile. Dato che con l’operazione Reset era stata smantellata anche una radio pirata, che negli anni era passata dal chiamarsi “Radio Ercolano Stereo”, poi “Ercolano Centro” e in ultimo “Nuova Ercolano”, nacque la proposta di realizzare una radio. Da un’emittente sfruttata per i messaggi in codice tra gli affiliati reclusi e quelli a piede libero del clan Birra, ad una che potesse essere voce di speranza per il futuro.

L’affidamento all’associazione “Arci Zona Rossa”. Dopo i primi mesi di difficoltà logistica ad avviare le attività per il cedimento strutturale della pavimentazione di una delle stanze, nel novembre del 2009 l’appartamento inizia a mostrare l’andirivieni dei giovani del territorio ercolanese. Il 21 novembre il primo grande passo. In pochi giorni si decide di organizzare una marcia anticamorra. La sera di quel sabato il corteo parte proprio da corso Resina 62. Non solo i giovani che si affacciavano alla nuova entità radiofonica, ma anche adulti, anziani, ragazzini delle scuole, personaggi delle istituzioni e anche dai paesi limitrofi, si congiungono e sfilano per le principali arterie e vie della città. Le stesse che per anni erano state i principali collegamenti per gli uomini del clan. Radio Siani esordisce con la sua prima diretta sul portale www.radiosiani.com

Direttore della radio è Amalia De Simone, giornalista professionista, che attualmente lavora per il sito web del Corriere della Sera, per il quale realizza delle video inchieste e per alcune trasmissioni di inchiesta della Rai, come Crash. Tanti i giovani che hanno sposato il progetto decidendo di dedicargli alcune delle proprie ore libere, contribuendo con la messa in onda delle trasmissioni che compongono il palinsesto settimanale di Radio Siani. Tra questi quattro hanno deciso di provare a far diventare la radio un lavoro, investendo le proprie energie quotidiane nel progetto e realizzando nel marzo dello scorso anno una cooperativa sociale. Giuseppe Scognamiglio ne è il presidente, e con lui Giuliana Taranto, Giulio Incoronato e Carlo Russo. Ma un’emittente va avanti grazie al lavoro di numerose persone. Ancor più in questo caso, dato che l’impegno è volontario. Citare tutti i nomi sarebbe difficile e impiegherebbe troppe righe. Ma qualcuno provo a ricordarlo. Tra quelli che è più facile incontrare in radio ci sono Valentina, Tonia, Mimmo, Filippo, Corrado, Marco, Davide, Rachele, Margherita, Giusy, Edy, Raffaella, Antonio, Eliana, Carmen. Sono fondamentali per la buona riuscita del progetto anche le collaborazioni con gruppi ed associazioni che portano il proprio contributo realizzando delle trasmissioni. Tra questi ci sono il Coordinamento dei giornalisti precari della Campania che non necessita di particolari descrizioni, dato l’impegno profuso a difesa dell’integrità della professione giornalistica e non solo. Dall’ultima stagione anche MamAfrica, Quarta parete, Associazione Lettori Torresi.

Non solo contributi di gruppi esterni, ma anche quelli dei volontari che personalmente hanno abbracciato la grande famiglia di Radio Siani. Le trasmissioni, che hanno cadenza settimanale, sono di vario genere. Dall’approfondimento all’interculturalità. Dalle Dalla musica di genere rock e metal ai viaggi. Dall’infotainment ai libri, al teatro, al cinema, alle arti tutte. E ancora altro.

L’indirizzo e i consigli sono fondamentali. Un punto di vista esterno alla radio é importante. Per questo nel novembre del 2011 è stato costituito un comitato scientifico che può vantare la presenza di Ardituro Antonello, pm della Dda di Napoli, Beatrice Filippo, pm della Dna, Cantelmo Rosario, procuratore capo della Dda di Napoli, Cagnazzo Fabio, tenente colonnello dell’Arma dei carabinieri,
Capacchione Rosaria, giornalista, Caiazzo Luca “Lucariello”, musicista, Daniele Gaetano, presidente dell’”Osservatorio sulla camorra e le illegalità”, Del Giudice Raffaele, presidente di Asia, De Simone Amalia, giornalista, D’Onofrio Enzo, pm della Dda di Napoli, Filippelli Pier Paolo, pm della Dda di Napoli, Fiume Maurizio, regista, Gelardi Mario, drammaturgo, Limoccia Leandro, presidente “Collegamento contro le camorre e le illegalità”, Liguori Mary, giornalista, Masullo Aldo, filosofo, Ruggiero Peppe, di “Libera associazione nomi e numeri contro le mafie”, Russo Roberto, autore, Sanzone Daniele, musicista, Sales Isaia, filosofo, Savonardo Raffaele, presidente “Osservatorio Giovani del Comune di Napoli”, Siani Paolo, presidente Fondazione Pol.i.s.

Senza ascoltatori cosa sarebbe una radio. A differenza di quanto potrebbe succedere per una qualsiasi altra emittente radiofonica gli ascoltatori di Radio Siani si sono spostati dall’ampio raggio al locale. Un processo inverso che si spiega con l’ignoranza rispetto ai temi maggiormente di nicchia trattati all’inizio del percorso, alla difficoltà ad approciarsi, come già detto, ad una radio che fosse sul web. Ascoltatori sparsi nel mondo. Dal Brasile al Canada. Dal Guatemala alla California a New York. Dalla Norvegia al Belgio alla Germania. L’Inghilterra, la Francia, la Spagna e altri Paesi europei. Verosimilmente comunità italiane sedimentate all’estero, dati i contenuti in sola lingua italiana, a differenza della musica di vario genere e in diverse lingue. Questo aspetto per una radio è fondamentale, dato che è il motore principale, soprattutto nelle playlist esclusivamente musicali che ruotano quotidianamente. Non potendo sostenere i costi legati alle agenzie che regolamentano i diritti d’autore in Italia i volontari di Radio Siani hanno scoperto un mondo del creative commons. La musica libera, non coperta dai diritti d’autore che copre la maggior parte della programmazione radiofonica, oltre la media di due o tre trasmissioni al giorno, prettamente nella fascia oraria serale.

Nonostante la creazione della cooperativa sociale Radio Siani riesce a sostenersi soprattutto grazie alle donazioni. Principalmente per l’acquisto e le sostituzione delle apparecchiature e delle suppellettili tecniche necessarie alla messa in onda dei contenuti, per la post produzione audio e video, per le riprese e per le foto per seguire gli aventi all’interno della sede dell’emittente, ma anche i numerosi che annualmente vengono seguiti, anche come media partner su tutto il territorio nazionale. Per conoscere dunque ancora più approfonditamente questa realtà è caldamente consigliabile visitarne il portale all’indirizzo www.radiosiani.com

Ciro Oliviero

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