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12 Dicembre 2015

Argento Colliodale vero: Storia, Proprietà, Benefici terapeutici

L’argento veniva usato già oltre 1000 anni fa perché si conoscevano le sue capacità disinfettanti oltre a quelle di conservazione degli alimenti.

che cosa è il voto digitale

E-poli, il voto digitale

Niente più scheda e matita. Nell’urna troveremo una tastiera collegata al monitor e potremo esprimere il nostro voto in chioschi telematici installati negli uffici pubblici e forse anche da casa. Tutto nel rigoroso rispetto della sicurezza e della segretezza del voto. I vantaggi? Innanzitutto il risparmio delle trentacinque tonnellate di carta che si utilizzano tutte le volte che gli italiani sono chiamati a una consultazione e poi basta con le attese interminabili per conoscere i risultati. Niente più stampa di liste, verbali, schede. Riduzione del personale ai seggi e del numero delle sezioni. Riduzione dei tempi per lo scrutinio, per la compilazione dei verbali e per la firma e la timbratura di ogni singola scheda. Infine dare un contributo all’alfabetizzazione informatica dei cittadini. Il termine tecnico è e-poli, (Electronic Polling System for Remote Voting Operations), oppure e-voting, ed entro il 2010 questo sistema sarà adottato in tutta l’Unione Europea. In molte realtà (in Valle d’Aosta già nel 1997, poi ad Amelia, nel ternano, e a San Benedetto del Tronto) i cittadini hanno già provato con successo questa nuova forma di espressione del voto. Il progetto più importante coinvolge Italia, Francia e Polonia ed è finanziato per il cinquanta per cento dall’Unione Europea e-poll-project.net. I partner italiani sono il Ministero dell’Interno cittadinitalia.it) e l’Ancitel (ancitel. it) e la sperimentazione nei Comuni di Campobasso,” Cremona, Avellino e Cerveteri si concluderà nell’autunno del 2002, mentre il coordinamento tecnico è affidato a Siemens Informatica sni. it.

Come si usa la firma digitale

La prima, concreta, applicazione della firma digitale nella Pubblica Amministrazione sarà la progressiva scomparsa degli enormi e polverosi archivi cartacei. Sia pure gradualmente, tutti i documenti ufficiali saranno trasferiti sul supporto informatico e queste copie avranno lo stesso valore legale degli originali. Dovrebbero man mano sparire anche i timbri e i sigilli, con grande risparmio di tempo e denaro. Niente più code agli sportelli pubblici, per presentare domanda per un concorso o chiedere un certificato. Con la firma digitale ogni cittadino potrà interagire da casa, oppure presso gli sportelli telematici installati in ogni quartiere o sede istituzionale. Stesso discorso per la stipula di contratti e per il commercio elettronico, sia tra operatori economici (Business to Business), sia tra consumatori e commercianti al dettaglio (Business to Consumer). L’acquirente telematico è garantito, perché i dati personali e quelli della sua carta di credito viaggiano in forma criptata e nessuno, oltre il destinatario, è in grado di leggerli.

A cosa serve la firma digitale?

Riguardo gli enti certificatori per i documenti digitali, sono state pubblicate, da parte dell’AIPA, le regole tecniche che definiscono con precisione gli standard tecnologici da adottare (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 febbraio 1999).

Quale può essere l’utilizzo della firma digitale? La firma digitale può essere apposta su qualunque documento informatico. Pertanto, alcune applicazioni potrebbero essere le seguenti: comunicazioni ufficiali con le amministrazioni pubbliche; risposte a bandi e gare pubbliche; moduli di richiesta di vario genere; dichiarazioni fiscali e di altro tipo; trasmissione di documenti legali; rapporti contrattuali su reti aperte (Internet); fornitura elettronica di beni e servizi; transazioni finanziarie; identificazione e/o autorizzazione; gestione di attività in gruppi/sistemi chiusi o a partecipazione controllata; gruppi di lavoro e di ricerca; transazioni personali.
Altri dettagli, che chiariscono la storia e la tecnica della crittografia, sono indicati sul sito ulss.tv.it

Cosa fa un ente di certificazione e come si diventa ente di certificazione

Che cos’è un Ente di certificazione? Nello scenario delineato occorre garantire l’identità dei soggetti che utilizzano la firma digitale, fornire protezione nei confronti di possibili danni derivanti da un esercizio non adeguato delle attività connesse, assicurare la solidità e sicurezza dei sistemi operativi e della struttura organizzativa. Questo rende necessario ricorrere all’intervento delle cosiddette terze parti fidate, cioè soggetti terzi che si trovano in posizione di neutralità rispetto agli utilizzatori della firma digitale: sono quelli che la legge italiana definisce “Certificatori”, mentre negli Stati Uniti sono detti “Autorità di Certificazione” (Certification Authority e nell’uso corrente CA).

Come si controlla l’autenticità della carta di identità elettronica

Gli elementi fisici di sicurezza del documento elettronico consentono il controllo dell’autenticità del documento visivamente e mediante strumenti portatili e di laboratorio. La carta di identificazione costa ai Comuni 25.000 lire in luogo delle attuali 10.400. Ciascuna amministrazione stabilirà il costo per i cittadini”. C’è da aggiungere che tutte le strutture delle forze dell’ordine saranno dotate di dispositivi in grado di “leggere” sul computer quanto è contenuto nella banda ottica. Per le auto-pattuglie di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale, si sta pensando invece a una soluzione più agile, un visualizzatore che decifrerà l’ologramma”‘ stampato sulla carta di identità, che contiene sia la fotografia che l’impronta digitale.

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