La fusione dei gestori telefonici Wind e 3 sta portando alla chiusura di  oltre 300 negozi della rete vendita di 3 in tutta Italia , oltre alla chiusura di alcuni call center che verranno esternalizzati.

In termini di perdita di posti di lavoro ciò significa oltre 1000 persone tra chi gestisce il punto vendita e i suoi dipendenti.

La maggior parte dei negozi 3Store è difatti di proprietà dell’azienda e sono affidati in gestione con un contratto di mandato ad agenti specializzati che in tutti questi anni hanno contribuito non poco allo sviluppo commerciale dell’azienda accollandosi  anche le spese di affitti , di consumi e di personale, spesso a fronte di commissioni davvero esigue in rapporto ai volumi di lavoro svolto anche con aperture notturne, domenicali, e in genere festive.

Eppure l’azienda in molte riunioni  provinciali dove si erano prospettati gli scenari conseguenti la fusione aveva promesso che gli agenti avrebbero potuto sostituire il contratto di mandato con un altro che prevedeva a loro carico tutte le spese di gestione , garantendo così la continuità commerciale e il presidio delle aree e della clientela acquisita in tanti anni.

Purtroppo in queste ultime settimane si sta procedendo alla disdetta dei contratti in corso  con tempi di preavviso molto brevi per il rilascio degli stores  e motivazioni spesso  inconsistenti.

Nonostante alcune dichiarazioni dell’Usarci (Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio) di circostanza in merito alle possibili azioni legali da intraprendere , l’unica iniziativa di merito è stata la costituzione di un “Comitato Nazionale 3store” ( [email protected] ) per merito di alcuni agenti che invita tutti i gestori dei 3Store a costituire un gruppo compatto per poter presentare all’azienda proposte alternative alla chiusura  e  presentare contemporaneamente un libro bianco sulle modalità in cui in questi ultimi dieci anni è stata gestito il retail di 3 evidenziando le responsabilità di gestione del management e alcune pratiche commerciali.