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Lombalgia e incidenza sulla popolazione mondiale

In medicina e in riabilitazione, una delle cause più comuni di consultazione è il dolore nella parte bassa della schiena, meglio noto come lombalgia. È un fastidio che presenta molteplici manifestazioni cliniche e sintomi diversi, che dipendono in gran parte dalla soggettività del paziente, dalla sua tolleranza al dolore, dal suo ambiente sociale, dal suo stile di vita e dalla sua causa.

Questo tipo di condizione colpisce più dell’80% della popolazione mondiale e in qualsiasi momento della loro vita, indipendentemente dall’età. Si tratta di un problema di salute abbastanza comune e, nella maggior parte dei casi, invalidante per la sua elevata incidenza e bassa specificità, poiché è influenzato dalla postura, dal movimento e dallo sforzo, oltre che può essere dovuto a cause neoplastiche, infettive, traumatiche, etc.

 

La zona lombare è quella che corrisponde all’estremità della colonna vertebrale ed è direttamente correlata al bacino e all’osso sacro. È caratterizzata da una curvatura lordotica , cioè a forma di “C” rovesciata e le vertebre più grandi, necessarie per sostenere il peso del tronco, degli arti superiori e del cranio.

 

Che cos’è la lombalgia?

È la manifestazione del dolore nella parte bassa della schiena o nella regione lombare. Il termine è usato per indicare un sintomo e come coadiuvante per determinare una diagnosi. Tuttavia, poiché è così generalizzato e poco specifico, non è considerato una diagnosi di per sé.

D’altra parte, è uno dei sintomi più frequenti al mondo, che colpisce sia uomini che donne e persone di qualsiasi età. Allo stesso modo può essere associato a sindromi posturali, processi degenerativi, traumi, malattie congenite, metaboliche e infettive, in cui, a seconda della tipologia, è accompagnato da manifestazioni cliniche quali dolore irradiato o riferito, limitazione funzionale, rigidità articolare, iperalgesia , infiammazione o perdita di forza muscolare.

Epidemiologicamente, tra l’80-85% della popolazione , in qualsiasi momento della propria vita, ha sofferto di lombalgia, con la popolazione maschile tra i 30 e i 60 anni più incline, dove il 90% dei casi è il prodotto di lombalgia e il restante 10% corrisponde a malattie infiammatorie o non vertebrali.

La lombalgia, invece, causa tra il 30 e il 50% delle assenze per malattia, con un impatto, a seconda della causa, di circa 41 giorni di assenza dal lavoro a persona ogni anno.

 

Caratteristiche della lombalgia

Trattandosi di un dolore di origine multifattoriale, le sue caratteristiche cliniche sono altrettanto varie, quindi è fondamentale eseguire un’anamnesi approfondita e un esame fisico. I principali sintomi della lombalgia includono:

Dolore di origine meccanica: corrisponde al 90% dei casi, ed è caratterizzato da dolore durante il movimento, sovraccarico di tensione o disadattamento posturale. Il sollievo si ha invece durante il riposo, la riduzione del carico e la rieducazione posturale. Questo tipo di dolore è associato ad alterazioni strutturali della colonna lombare.

Dolore irradiato: è quello che ha origine dalla parte bassa della schiena ma segue la direzione di un nervo verso i glutei o gli arti inferiori, si produce quando si fanno movimenti in determinate direzioni e in alcuni casi è esacerbato dalla tosse, parlando a voce molto alta , ridendo o defecando.

Allo stesso modo, questo tipo di dolore può essere accompagnato da alterazioni della sensibilità come parestesie, iperalgesia o disestesia e disturbi motori. È anche associato a ernie o protrusioni del disco, radicolopatie, lombosciatalgia, stenosi del canale spinale, tra gli altri.

Dolore di origine non meccanica:  si caratterizza per essere un dolore persistente e intenso, che compare durante il giorno o la notte, che impedisce anche il riposo e provoca difficoltà a dormire. Può essere dovuto a molteplici fattori, come malattie infiammatorie, dolore riferito da una lesione viscerale, presenza di tumori o infezioni. Rappresenta i casi più gravi e in cui è necessario essere attenti alle bandiere rosse.

Dolore miofasciale:  è direttamente correlato alla componente osteoartromuscolare e alle sue disfunzioni, che portano ad un aumento del dolore con il riposo e i climi freddi, che favoriscono la rigidità articolare, al contrario i sintomi sono mitigati quando si fanno movimenti, riscaldarsi e flessibilità lavorativa.

 

Come si risolve la lombalgia?

Certamente è opportuno consultare il proprio medico, il quale potrà suggerire l’assunzione di specifici farmaci volti a diminuire il dolore. A questo è possibile abbinare delle sedute da uno specialista nel trattare mediante massaggi i muscoli della schiena, come un massoterapista.

Questi professionisti hanno la capacità di distendere muscoli e lavorare sull’apparato scheletrico grazie al movimento delle mani sul corpo del paziente, facoltà che apprendono nel tempo grazie anche agli studi e agli eventuali corso terapia manuale che hanno seguito, e che rappresentano per questo un’ottima risorsa a disposizione di quanti sono interessati da questo tipo di problema.

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