No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

“Scacco al Re maggiore” il nuovo libro di Lodovico Savino

A vent’anni dal Premio Campiello Giovani di Venezia, nel 1999, Lodovico Savino ha dato alle stampe il suo nuovo romanzo “Scacco al Re maggiore”. Un libro sull’amicizia, i sogni, il destino vissuti all’ombra delle Dolomiti trentine scanditi dalle note della miglior musica rock publicato da Aliberti editore.

Nato durante il 2020 sull’onda delle lunghe giornate di lockdown vissute in solitaria, il libro è una fotografia dei quarantenni di oggi, 185 pagine che si leggono tutte d’un fiato, suddivise il 17 capitoli i cui titoli sono quelli delle immortali hit del rock internazionale.

Nato a Reggio Emilia nel 1981, Savino da 11 anni vive proprio in Trentino,  terra di origine da parte di padre, e precisamente sull’Altopiano della Vigolana dove lavora in una multinazionale

Premio Campiello Giovani a Venezia nel 1999, a vent’anni di distanza, Savino si ripresenta al pubblico con una fotografia attuale, canzonatoria a tratti e critica per altri versi, sui quarantenni di oggi. Una generazione orfana di grandi ideali, grandi passioni, grandi traguardi, grande musica, che vive fra le eredità culturali, sociali, musicali delle passate generazioni più vicini a quella dei nonni, che non dei genitori, e come contraltare proiettata in un presente-futuro vissuto alla giornata senza grandi aspettative o illusioni. Un presente pure qui diviso fra l’apparenza e la velocità dei social e poi i punti di ritrovo che possono essere il bar, la pizzeria. Vent’anni sono anche quelli persi dal protagonista del libro, Tommaso che si risveglia dal coma da cui deve ricostruire un po’ per volta il suo presente e il suo passato. Ma ” Scacco al Re maggiore” è un libro che parla di amicizia e legami.

. Ma “Scacco al Re maggiore” è la storia di un’amicizia, quella del protagonista Tommaso con due coetanei diametralmente opposti nel carattere, nelle scelte di vita e nel modo di rapportarsi agli altri. Nel recupero dei ricordi, della vita, del tempo perduto, Tommaso torna un po’ per volta alla normalità di una vita fra amici, luoghi di riferimento, indipendenza ed ovviamente la ricerca dell’amore, guidato ed accompagnato dall’estrosità di Ivan e la plombe di Manuel, che a loro modo raccontano uno spaccato di vita dei giorni nostri. Si tocca il tema dei social e del virtuale che la fanno da padrone nella nostra società, ma che Ivan smaschera in tutta l’effimera vanesia di un mondo finto e oppiaceo, capace di rapire le persone alla vita. Una vita invece che va vissuta senza troppe domande e senza troppi pensieri, fra lavoro, casa, macchina, amici da incontrare al bar dove intrecciare relazioni facili, magari inseguendo il sogno di un amore vero, ma che viene posizionato a tempo debito. L’altra metà del cielo si divide fra ragazze da conquistare e su cui far colpo e donne come punto di riferimento, nello specifico la dottoressa che cerca di prendersi cura del ragazzo e la presenza rassicurante della barista, una figura materna, del locale preferito.

Società e musica sono un riflesso e il continuo rimando al rock è “un omaggio –come spiega l’autore-a quell’ultima espressione musicale che ha lasciato un segno indelebile”. Dopo il rock, secondo l’autore la musica si è trasformata in un prodotto usa e getta, da “stagione” di cui ogni tormentone scalata la classifica è destinato ad essere dimenticato per venire sostituito da altro.

Un mondo dell’effimero che si scontra con un ulteriore protagonista del libro e come lo descrive Savino ““un personaggio che inizialmente avevo visto marginale e più ruvido, ma che poi invece si è sviluppato proprio per quella voglia di contrasto funzionale al libro”. Si tratta dell’anziano compagno di stanza dell’ospedale riabilitativo con cui Tommaso apre un dialogo fatto di spigolosità, ma anche di grandi confidenze . “Ho volutamente bypassato la generazione di mezzo, quella dei genitori, per esasperare il confronto fra il mondo dei nostri nonni, quelli che hanno fatto la guerra e i quarantenni e trentenni di oggi. Da un lato la fatica e i solidi principi, la rudezza frutto di una vita conquistata giorno per giorno con lo scopo di dare un futuro migliore ai figli, dall’altro i nipoti, figli di questi figli, cresciuti nella comodità e nella modernità, ma orfani di quella concretezza e saggezza d’altri tempi”.

Nella ricorsa del tempo che sfugge e che si beffa dei progetti umani, Savino racchiude perle di saggezza e un percorso di riabilitazione che dal fisico passa al metafisico, indissolubile senso della vita. E la qualità del tempo, a cui dare importanza poiché siamo inconsapevoli di quando la Signora con la Falce potrebbe venire a farci visita, è quella che lo stesso Savino ha voluto trovare nel riaprire il cassetto in cui teneva i taccuini degli appunti, per dare forma a questo suo libro. “Il libro nasce su una sorta di rielaborazione di materiale pregresso-dice Savino-durante la solitudine del lockdown. Abitando da solo, lontano dalla famiglia, non mi bastava passare il tempo fra serie e film e le videocall con gli amici. Ho quindi voluto dare valore al mio tempo facendo ciò che amo, ritrovando la passione per la scrittura”

Dopo gli studi umanistici Lodovico Savino si laurea in Ingegneria e nel 2008 si trasferisce in Trentino dove si realizza professionalmente come sales engineer per una multinazionale giapponese, per cui lavora attualmente.

Il libro è disponibile su Amazon, ibs.it, mondadoristore, aliberticompagniaeditoriale.it, kobo.com, libro/cafe e libraccio.it.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.