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Il lockdown per il Covid-19 ha praticamente azzerato le cifre di effrazioni e furti in casa, ma, con la Fase 2, queste classi di reati sono di nuovo in crescita, un fenomeno esponenziale che ci fa riflettere sulla sicurezza dei nostri serramenti.
La cosa ancora più preoccupante è che gli aggressori si sono fatti più audaci: in anni recenti queste situazioni hanno iniziato a manifestarsi anche durante il giorno mentre in precedenza si riscontravano essenzialmente la notte e durante i periodi di ferie conclamati.
Ora anche il giorno e la casa abitata non fermano più i potenziali ladri.
Dobbiamo quindi farci una domanda: le nostre case sono sicure?
Una domanda retorica, le nostre abitazioni devono garantire la sicurezza di chi ci sta a cuore, oltre che degli oggetti di valore che possediamo.
Dalle statistiche si evince che il 70% delle effrazioni avviene forzando porte e finestre.
Più raro è il caso di un attacco alle porte blindate che richiederebbe maggiore attrezzatura e capacità, una effrazione più a rischio di essere scoperta ed interrotta.
Da questi dati possiamo trarre un insegnamento: le nostre nuove finestre e porte di casa dovranno avere chiusure di sicurezza o inferiate.
Magari a questi serramenti possiamo associare un sistema di allarme a tendina che suoni prima che la finestra sia stata scassinata.
Ma come fare per capire se un serramento è adatto alle nostre necessità di sicurezza domestica?
Esiste una classificazione precisa dei serramenti in classi secondo la norma UNI 1627:2011.
Più alta è la classe maggiore sarà la resistenza allo scasso, aumentando i tempi necessari all’aggressore per forzare il serramento e diminuendo, quindi, le sue possibilità di riuscita.
Per la scelta possiamo basarci sui dati ufficiali della Polizia di Stato.
Questi riportano che, statisticamente, uno scassinatore medio rinuncia se nei primi 2-3 minuti se non riesce a penetrare all’interno dell’abitazione.
Seguendo questi principi possiamo iniziare a stabilire la classe 2 come una base efficace per costruire la sicurezza della nostra abitazione.
I serramenti che appartengono a questo tipo di classi sono in grado di respingere un ladro munito di cuneo e cacciavite per un tempo maggiore di 3 minuti senza difficoltà.
Ovviamente abbiamo preso in considerazione un caso in cui l’abitazione è sita in un luogo con rischio basso.
Nel caso ci si trovi a vivere in una zona con un rischio più alto, le classi di resistenza 3 saranno più adatte.
La classe 3 è studiata per respingere un ladro dotato anche di piede di porco.
Vivendo in zone ad altro rischio, invece, diventa imperativo dotarsi di un serramento di classe 4: queste classi di sicurezza garantiscono resistenza anche a piccoli attrezzi elettrici e martelli, per alcuni minuti.
Esistono poi le classi 5 e 6.
Queste sono adatte a condizioni eterogenee, per arrivare a tali livelli è necessario installare vari sistemi di sicurezza complementari come infissi e persiane blindate con inferriate alle finestre.
Una volta scelti i serramenti e le classi di sicurezza adeguate, dovremo prestare attenzione a un ultimo dettaglio: scegliere un installatore di serramenti all’altezza della situazione.
Questo è un punto di estrema importanza per non vanificare le scelte precedentemente fatte.
Abbiamo già affrontato negli articoli precedenti come la parte più importante nell’installazione di serramenti blindati sia avere una guida specializzata e competente.
Questo è vero soprattutto nell’ambito della sicurezza, infatti ad ognuna delle classi corrispondono vetri adatti, tecniche di montaggio e fissaggi meccanici proporzionati.
Una serie di accorgimenti che vanno rispettati, pena, lasciare un anello debole nelle difese della nostra abitazione.
Tags: casa, serramenti blindati, sicurezza
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