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Sicurezza, competitività, sostenibilità: Luca Dal Fabbro e il futuro energetico in Italia

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha delineato una prospettiva chiara sulla politica energetica italiana, proiettando il Paese verso una posizione centrale nell’approvvigionamento energetico europeo.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: la visione strategica per l’Italia come hub energetico europeo

Luca Dal Fabbro ha enfatizzato l’urgenza di tradurre in azioni concrete le direttive del piano Mattei, focalizzandosi su tre pilastri fondamentali: sicurezza energetica, competitività delle fonti e sostenibilità. Quest’ultima “è determinante perché permetterà di ridurre i costi, non di aumentarli”. La visione del Presidente Iren si estende oltre i confini nazionali, puntando a porre l’Italia al centro di alleanze continentali, ma non solo. L’Africa, ha dichiarato, rivestirà un ruolo determinante nella definizione delle politiche energetiche future. La sovranità energetica rappresenta quindi un elemento chiave, ma è solo uno degli aspetti della sfida complessiva. E per far sì che l’Italia diventi l’hub energetico dell’Europa, ha chiarito Luca Dal Fabbrobisogna che l’industria, la ricerca, la difesa, la diplomazia, lavorino insieme in maniera sinergica, in modo integrato”. Per quanto riguarda invece i gasdotti e i rigassificatori, secondo il Presidente di Iren, “non c’è una soluzione migliore”: la chiave è diversificare le fonti per garantire sicurezza e sovranità energetica. In tale contesto, il rigassificatore gioca un ruolo strategico. “Come Iren stiamo sviluppando il più grande rigassificatore che c’è in Italia, a Gioia Tauro, come potenza, fino a 16 miliardi di metri cubi, dove è prevista la possibilità di stoccare un miliardo di metri cubi”, ha aggiunto il Presidente.

Luca Dal Fabbro: prospettive strategiche per il futuro energetico dell’Italia

Anche la questione relativa alla convenienza tra gas proveniente dai gasdotti e quello liquido è al centro dell’analisi di Luca Dal Fabbro. Nonostante il maggiore costo associato al gas liquefatto dovuto alla necessità di passare attraverso un rigassificatore, infatti, le pipeline non sono esenti da spese: il mantenimento di un gasdotto comporta costi simili a quelli per il mantenimento di un rigassificatore. Quando si costruisce una pipeline, si stabilisce il prezzo del gas per un periodo medio-lungo. Al contrario, con il gas liquido, si stipulano contratti spot, offrendo maggiore flessibilità sui prezzi. Riguardo all’Italia come porta di ingresso dell’Europa per il gas, Luca Dal Fabbro prospetta un cambiamento significativo. Il Nord Europa vedrà una riduzione delle forniture di gas e dalla Russia gli approvvigionamenti saranno assenti, se non drasticamente ridotti per i prossimi anni. L’Italia può proporsi quindi come centro per rigassificare il gas destinato a Paesi come Germania o Inghilterra. Per rendere questa prospettiva una realtà, oltre a progetti come Gioia Tauro, è fondamentale stringere alleanze in Europa, negli Stati Uniti e con i Paesi fornitori di gas. In termini di energie rinnovabili, Luca Dal Fabbro sostiene il potenziale del fotovoltaico come alternativa. Per l’Italia, anche lo sviluppo dell’eolico e del solare è strategico, “ma vanno sburocratizzati i processi per le autorizzazioni”.

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